Con apposito decreto, il presidente della Regione Roberto Occhiuto, nella sua qualità di commissario alla sanità calabrese, ha deciso di ridisegnare la mappa della cardiochirurgia in Calabria. I 20 posti letto che fino a pochi mesi fa erano attribuiti alla clinica privata Sant’Anna di Catanzaro, ora saranno redistribuiti tra i tre ospedali hub pubblici: Annunziata di Cosenza, Renato Dulbecco di Catanzaro e GOM di Reggio Calabria.
A fare la parte del leone sarà l’Annunziata di Cosenza, a cui andranno 16 posti letto per l’attivazione di un reparto ex novo, giustificati – si legge nel decreto – dal fatto che “la provincia di Cosenza ha il più alto indice di mobilità sanitaria per abitanti”. Due posti letto aggiuntivi andranno invece al GOM (che parte da 15 PL) e altri due alla Dulbecco (che parte da 14 PL).
Il fallimento (annunciato) della Sant’Anna: 100 lavoratori nel limbo
Dietro la fredda burocrazia dei numeri, c’è l’agonia lenta e dolorosa di un pezzo di sanità catanzarese che aveva rappresentato un’eccellenza nel panorama privato: il Sant’Anna Hospital, unico centro privato accreditato per la cardiochirurgia in Calabria, è stato spento e svuotato da scelte politiche e commissariali che ora si vorrebbero archiviare come “superate”.
Ma mentre Occhiuto redistribuisce i letti, quasi 100 lavoratori restano sospesi in un limbo occupazionale, come documentato nell’inchiesta di Calabria7 (Leggi qui). I sindacati sono in pressing sul prefetto e chiedono una soluzione che non arriva. Intanto, centinaia di pazienti cardiopatici sono costretti a emigrare.
Fuga sanitaria: ogni anno 300 milioni in meno per la Calabria
Nel provvedimento, Occhiuto richiama i dati Agenas contenuti nel report 2023 sulla Mobilità Sanitaria in Italia. La Calabria risulta tra le Regioni col più alto tasso di mobilità passiva: i pazienti continuano a curarsi fuori Regione, soprattutto per malattie dell’apparato cardiocircolatorio. Il bilancio è drammatico: più spesa per la mobilità passiva, meno incassi per quella attiva.
L’obiettivo dichiarato del decreto è quello di “contrastare il fenomeno della mobilità, costruendo una programmazione dei servizi sanitari basata su fiducia, adeguatezza strutturale e livelli Lea garantiti”, nel rispetto del DM 70/2015.
Tallini: “Occhiuto come Attila, a Catanzaro restano le macerie”
Con una dichiarazione tagliente, l’ex presidente del Consiglio Regionale, Mimmo Tallini, ha commentato con toni durissimi il decreto di Roberto Occhiuto sulla redistribuzione dei posti letto di cardiochirurgia. “Con un tempismo perfetto, tale da prefigurare un piano ordito a tavolino, i 20 posti del Sant’Anna Hospital sono stati dirottati all’ospedale Annunziata di Cosenza. Il presidente Occhiuto non ha lasciato nemmeno il tempo di leggere la sentenza del TAR che già ha emesso il decreto che assegna i 20 posti revocati alla clinica d’eccellenza di Catanzaro: 16 all’Annunziata, 2 al GOM di Reggio Calabria e 2 al Policlinico Dulbecco”.
Secondo Tallini, si tratta della pietra tombale sul futuro del Sant’Anna, che senza cardiochirurgia potrà solo svolgere attività ambulatoriali minori, lasciando decine di lavoratori senza prospettive. Poi l’affondo più politico: “Quando dico che Occhiuto sta a Catanzaro come Attila sta all’antica Roma, non è solo una battuta. Con la differenza che Attila si fermò davanti al Papa Leone Magno, mentre il presidente della Regione è incontrastato e circondato da complici, quinte colonne di un sistema che sta distruggendo il capoluogo”. Una denuncia che accusa non solo Occhiuto, ma anche pezzi della classe dirigente catanzarese, rea di assistere in silenzio allo smantellamento progressivo del ruolo sanitario della città.