Gli iscritti del circolo del Partito Democratico di Maida non potranno votare per l’elezione del nuovo segretario provinciale del Pd di Catanzaro. Questa la sorprendente decisione, presa a maggioranza, dalla Commissione di garanzia provinciale. La scelta ha immediatamente sollevato un’ondata di proteste e accuse di ingiustizia da parte del circolo locale.
Una decisione “incomprensibile” e le accuse del Circolo
Secondo la Commissione, gli iscritti di Maida non figurerebbero negli elenchi ufficiali, rendendo nulla la loro partecipazione. Tuttavia, il segretario cittadino del Circolo Pd di Maida, Francesco Pileggi, ha prontamente smentito questa motivazione, definendola “incomprensibile”. “Come è possibile,” si chiede Pileggi, “se con quelle stesse tessere è stato possibile partecipare regolarmente al congresso regionale dello scorso maggio?”. Il Circolo di Maida è uno dei più attivi e storici della provincia di Catanzaro, con numerosi amministratori comunali tra i suoi iscritti da anni. “L’esclusione dal voto, sottolinea Pileggi, non solo mina la partecipazione democratica, ma danneggia anche la credibilità dell’intero processo congressuale”.
Coincidenza sospetta con la candidatura Pitaro
Un elemento che accresce le perplessità è il tempismo dell’esclusione. Questa decisione arriva, infatti, proprio dopo che diversi iscritti del circolo di Maida avevano sottoscritto la candidatura dell’avvocato Francesco Pitaro alla segreteria provinciale. Una coincidenza che, secondo il circolo, “lascia spazio a più di una perplessità e alimenta il sospetto di motivazioni non legate alla regolarità delle iscrizioni”.
Il ricorso e la speranza nella Commissione regionale
“Non si può accettare che un circolo sia considerato valido per un congresso e inesistente per un altro”, afferma Pileggi con fermezza. Il circolo di Maida ha già presentato un ricorso ufficiale alla Commissione regionale di garanzia, sperando che questa possa riformare l’ingiusta esclusione. La speranza è che la Commissione regionale non consenta che “gli iscritti di Maida vengano privati di un diritto sancito dallo Statuto” del Partito Democratico.