La strada verso il Pride a Catanzaro si preannuncia irta di ostacoli e polemiche. La decisione della Giunta comunale di concedere il patrocinio e un contributo economico all’evento ha scatenato un’ondata di reazioni, con fronti nettamente contrapposti che si sfidano sul terreno della politica, dei diritti e del coinvolgimento delle nuove generazioni.
La voce dell’opposizione: stop a fondi e coinvolgimento minori
La critica più veemente arriva dal fronte della Lega. Il parlamentare Rossano Sasso ha espresso in una nota una netta contrarietà: “A me personalmente non frega nulla dell’orientamento sessuale di chicchessia, ma contesto il fatto che vengano utilizzati soldi pubblici e soprattutto che il Comune di Catanzaro voglia coinvolgere le scuole della città ed i bambini in questo pride”. Sasso, riprendendo l’appello già lanciato dal consigliere comunale della Lega Eugenio Riccio, ha chiesto al Sindaco Nicola Fiorita di “ripensarci e ritirare il patrocinio del Comune”, esortandolo a “lasciar perdere i bambini e non coinvolgerli in qualcosa che con i diritti ha poco a che fare”. Il partito si dice “pronto alla mobilitazione insieme alle famiglie”. La stessa linea è stata sposata dal consigliere comunale Tommaso Serraino (ex capogruppo della maggioranza), che ha sollecitato il sindaco ad annullare in autotutela la delibera, contestando un “contributo economico, articolato in voci poco attendibili”. Ha inoltre messo in guardia dal coinvolgimento, “in assenza di controlli e garanzie”, di soggetti la cui condotta pubblica potrebbe essere in contrasto con il “decoro e la dignità richiesti da contesti formativi”. Anche il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Pierpaolo Pisano, ha rincarato la dose, definendo la volontà di coinvolgere gli studenti delle scuole superiori nelle iniziative “propedeutiche” al Pride un “fatto gravissimo”, accusando l’amministrazione di “imporre” le proprie idee.
Le reazioni del fronte favorevole: contro lo scontro ideologico
A difesa della scelta comunale si sono schierati il movimento Cambiavento e la deputata 5 Stelle Anna Laura Orrico. Dal movimento Cambiavento, si parla di un “avvilente scontro ideologico“, sottolineando che “il Pride è per dire che una comunità non solo invita, esorta ciascuno ad esprimere quello che sente ma ricorda a ciascuno che verrà supportato ogni giorno, su ogni fronte possibile”. La deputata Orrico ha liquidato la polemica della Lega come “una visione buia, divisiva e distorsiva della realtà, così come della società, espressa dal partito di Salvini”.
Preoccupazione per le minacce omo-bi-transfobiche
In questo contesto di forte polarizzazione, l’associazione Arci Equa ha espresso “profonda preoccupazione e ferma condanna per le gravi minacce a sfondo omo-bi-transfobico ricevute negli ultimi giorni sui social”, pur senza entrare direttamente nella polemica politica. Un segnale preoccupante che evidenzia come il dibattito stia degenerando oltre il confronto democratico. Mentre l’estate di Catanzaro si prepara ad accogliere altri eventi culturali come “E STARTE”, il “tridente” di Brancale, Papandrea e Leali, è chiaro che la questione del Gay Pride continuerà a tenere banco, dividendo la comunità e mettendo alla prova la capacità di dialogo della politica locale.