13 Maggio 2025
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Calabria

Veleni, franchi tiratori e ribelli: si infiamma la corsa elettorale a Lamezia: Lo Moro all’attacco e Mascaro non molla

La sfida si gioca su strategie occulte, vendette politiche e leadership mancanti. Mentre il centrodestra è in frantumi, a sinistra i mal di pancia non sono finiti e si registra ancora qualche rancore da indigestione

Doris Lo Moro ha un vantaggio che si chiama anticipo, e non è roba di poco conto nella già iniziata corsa a ostacoli elettorale.
Il centrodestra, da mesi, è l’alleato indiretto (?) più forte dell’ex assessora regionale alla sanità, che – sia detto per inciso – piace molto anche a qualche capatàz di parrocchie ben distanti dalla sua. Parrocchie che si agitano per levarla preventivamente dall’agone regionale, dove potrebbe rompere qualche paniere: “Doris è carismatica e tosta, e potrebbe impensierire la Cittadella”.

Franchi tiratori e malumori nel centrosinistra

Insomma, il sostegno indiretto c’è, ed è per adesso più forte della stessa area progressista che, al netto della travagliata scelta compiuta in favore della Lo Moro, presenta ancora qualche rancore da indigestione che potrebbe palesarsi con disimpegni eccellenti. D’altro canto, la vendetta politica più classica è quella che si consuma nel segreto dell’urna, ad opera di chi ha presenziato ai tuoi comizi fino al giorno prima delle consultazioni. Ma il rischio franchi tiratori non impensierisce il quartier generale lomoriano, che guarda con legittima attenzione alle mosse dell’altra parte, anzi, delle altre parti.

Mascaro, il sindaco uscente che non molla

Compresa quella dell’attuale sindaco uscente, che non regalerà la successione senza un accordo ben preciso con quella Forza Italia che lo ha dapprima accolto con entusiasmo, salvo poi iniziare a distanziarsene, e non solo per la sua presunta incandidabilità. Lui, Paolo Mascaro, che è molto più politico di tanti aspiranti Richelieu all’amatriciana, venderà carissima la pelle.

L’anarchia del centrodestra a Lamezia

“In fondo” – osserva qualche analista di cose locali – “perché Paolo dovrebbe farsi da parte così, impedimenti giuridici permettendo? Dove sono questi statisti di centrodestra a Lamezia? Dov’è il leader carismatico che in quell’area c’è sempre stato? Qua ci sono solo proposte lib-lab o gente che sfarfalla da un polo all’altro”. Interrogativi per nulla da buttare, che spiegano in parte perché la compattezza del centrodestra nella terza città della Calabria non esista da lustri. Ma quel che è più grave è che non viene neanche perseguita con la determinazione che meriterebbe una comunità geneticamente moderata, ma sempre mortificata da dirigenti esterni che ne temono la crescita.

Il paradosso crudele di Lamezia e la sfida di Bevilacqua

Senza contare quelli interni di dirigenti, che quando hanno brillato (solo per sé stessi e per il codazzo al seguito) non hanno fatto realizzare neanche una ‘grasta’ nella città della Piana. Un paradosso crudele per Lamezia, che all’area di governo regionale ha sempre regalato vagonate di voti senza ricevere in cambio granché. Dimostrazione plastica ne sia anche la candidatura – vera e non provocatoria come pensa qualche brocco – di Giampaolo Bevilacqua, che con i suoi voti e le sue tessere è stato un uomo forte di Forza Italia, ma che dagli azzurri ha preso le distanze sin dalla scorsa estate. “E non perché non mi è stata data alcuna prebenda regionale” – ha dichiarato nel mio programma a Radio Crt giorni fa – “ma per mancanza di considerazione nei confronti di Lamezia”, la quale si traduce in una sanità immobile e in una gestione aeroportuale sganciata dal tessuto lametino.

Un centrodestra senza bussola e l’ipotesi dei “ribelli”

Insomma, è anche la tirchieria dell’esecutivo regionale verso un contesto che avrebbe meritato maggiore centralità ad aver indotto Bevilacqua a costruire due listoni, a cui potrebbe aggiungersene un terzo di ‘ribelli’ al nome unitario che dovesse arrivare da Roma. Intanto a rendere ancora più frammentato il quadro nel centrodestra ci pensa l’Udc i cui vertici regionali, provinciali e comunali, rappresentati rispettivamente da Salvatore Bulzomì, Antonio Trifiletti e Ruggero Pegna, hanno indicato proprio nelle scorse ore il loro candidato a sindaco nella figura di Giancarlo Nicotera.

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