7 Novembre 2025
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Sequestrarono e mutilarono un anziano nel Reggino, tre condanne pesanti (NOMI)

Come aveva chiesto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Walter Ignazitto, il gup Giovanna Sergi ha condannato a 20 anni di carcere ciascuno tre persone arrestate nel luglio 2022 per sequestro di persona, lesioni, rapina e tortura. Tutti reati aggravati dalle modalitร  e finalitร  mafiose.
In primo grado, con il rito abbreviato, quindi, sono stati giudicati colpevoli Renato Chirico Mediati, detto โ€œRoccoโ€, di 56 anni, Mariano Domenico Corso, detto โ€œMarioโ€, di 36, e Manuel Monorchio, di 37.
Secondo la Dda diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, tutti e tre gli imputati โ€œcon pluralitร  di violenze e gravi minacce, nonchรฉ agendo con crudeltร , cagionavano alla vittima acute sofferenze fisiche ed un evidente trauma psichico, sottoponendola ad un trattamento inumano e degradante per la dignitร  della personaโ€.





Chiesti 180mila euro per la liberazione

La vicenda risale allโ€™11 luglio scorso e si sarebbe consumata nella zona nord della cittร , nella frazione Pettogallico. A far partire lโ€™inchiesta รจ stata la denuncia della vittima che quel giorno รจ stata salvata dai carabinieri dopo che qualcuno ha sentito le sue urla provenienti da una stalla che si trova in un terreno di proprietร  di Chirico Mediati. Lรฌ Corso e Monorchio avrebbero minacciato โ€œreiteratamente di morteโ€ il soggetto, un ultrasettantenne, legandogli โ€œmani e piedi con fascette di plastica e nastro adesivo, nonchรฉ con una catena metallica attaccata a un paranco appeso al tetto dellโ€™immobileโ€.
Stando alla ricostruzione della squadra mobile, diretta da Alfonso Iadevaia, la vittima รจ stata imbavagliata con un foulard e con nastro adesivo per impedirle di chiedere aiuto. Gli indagati, โ€œquale prezzo della liberazioneโ€, volevano fare confessare allโ€™anziano โ€œla ritenuta sottrazioneโ€ di 180mila euro della quale pretendevano la restituzione. Soldi che sarebbero serviti โ€œper il mantenimento dei carceratiโ€. Da qui lโ€™aggravante mafiosa, riconosciuta anche dal gup, che si aggiunge a quella di aver adoperato sevizie e di aver agito con crudeltร  nei confronti della persona sequestrata. Questโ€™ultima, infatti, รจ stata colpita con unโ€™ascia con la quale gli indagati volevano tagliarle un dito. Tra le lesioni riportate dalla vittima, infatti, cโ€™รจ la subamputazione di una falange. (ANSA)



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