Una segnalazione da parte di un cittadino ha portato al pronto intervento dei Nuclei Carabinieri Forestale di San Roberto e Sant’Eufemia di Aspromonte. In località “Ficarelle”, nel comune di Campo Calabro, i militari si sono trovati di fronte a una scena preoccupante: un esemplare di volpe rimasto intrappolato. L’animale aveva una zampa anteriore impigliata in un laccio di cavo d’acciaio, un congegno illegale. La trappola, collegata al tronco di un ulivo tramite una catena e dotata di un sistema a molle, aveva stretto progressivamente la zampa della volpe, che si muoveva freneticamente nel tentativo, vano, di liberarsi.
Nelle vicinanze, i Carabinieri Forestali hanno rinvenuto evidenti tracce di mais, utilizzato per foraggiare gli animali selvatici e attirarli nelle trappole. Questo sistema è comunemente impiegato per la cattura di cinghiali selvatici, indicando una pratica di bracconaggio ben precisa.
La volpe liberata e la trappola sotto sequestro
L’arrivo dei Carabinieri Forestali è stato cruciale. Grazie alla collaborazione di un veterinario è stato possibile valutare le condizioni di salute della volpe. L’animale è stato immobilizzato per un controllo accurato, volto a escludere eventuali fratture, e successivamente liberato e restituito al suo habitat naturale. Un esito positivo che testimonia l’importanza del coordinamento tra forze dell’ordine e specialisti.
La trappola illegale è stata posta sotto sequestro. I militari hanno quindi provveduto a segnalare alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria i reati di divieto di utilizzo di trappole, reti, tagliole, lacci, archetti o congegni similari, nonché il divieto di foraggiamento dei cinghiali. Le indagini sono attualmente in corso per individuare e perseguire i responsabili di questo atto illecito.