Dopo anni di incertezze contabili e isolamento gestionale, l’Inrca di Cosenza – l’unico Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico presente in Calabria – rientra nel perimetro sanitario regionale grazie a un accordo triennale siglato tra Regione Calabria, Regione Marche e lo stesso IRCCS Inrca.
Il piano di sviluppo 2025-2027, corredato da un dettagliato piano economico-finanziario, punta a rilanciare il presidio con un nuovo profilo di attività, in linea con la sua mission geriatrica, e a integrarlo pienamente nella rete socio-sanitaria calabrese.
Il nodo dei conti sospesi: la Calabria sblocca le quote dal 2019
Come sottolineato dall’assessore marchigiano alla sanità Filippo Saltamartini, l’accordo risolve anche una questione sospesa dal 2019: “La Regione Calabria si impegna a corrispondere le quote non versate all’Inrca, tenendo conto dell’impatto del Covid-19 sui livelli produttivi e della necessaria ricostruzione amministrativa”. Un gesto che sblocca il presente ma soprattutto consente di guardare al futuro.
Telemedicina, teleriabilitazione e sostenibilità economica
Tre i pilastri del Piano di sviluppo per l’Inrca di Cosenza: rimodulazione delle attività, per un presidio coerente con la vocazione geriatrica e scientifica riconosciuta dal Ministero della Salute; sostenibilità economica attraverso nuove sinergie operative; sviluppo tecnologico e scientifico, con l’avvio di percorsi di telemedicina, teleriabilitazione e ricerca clinica sull’anziano. Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha parlato di “una svolta strategica sulla longevità attiva, nata da una collaborazione istituzionale concreta”.
La Calabria torna protagonista sulla ricerca sanitaria
L’assessore calabrese Marcello Minenna, ringraziato pubblicamente da Saltamartini, è tra gli artefici della svolta: “La sanità non è terreno di scontro, ma di soluzioni. E questo accordo lo dimostra”. Il presidente Roberto Occhiuto, che aveva affrontato il tema già mesi fa a Bruxelles, ottiene un risultato rilevante in vista della nuova governance sanitaria regionale, e rafforza la sinergia tra Nord e Sud sul tema dell’invecchiamento della popolazione.
Ricerca, personale, reti ospedaliere
Il piano prevede: percorsi di diagnosi e cura integrati e innovativi; attività di formazione e supporto al SSR calabrese; piani assunzionali mirati, da approvare in accordo con le normative nazionali; copertura degli eventuali squilibri finanziari, mantenendo la coerenza con il bilancio regionale; integrazione piena nella rete ospedaliera della provincia di Cosenza e di tutta la Calabria; definizione del nuovo assetto organizzativo dell’Inrca di Cosenza, con atto aziendale condiviso
Una buona notizia per la sanità calabrese: ora serve continuità
L’accordo rappresenta un segnale positivo in un panorama sanitario spesso segnato da ritardi e commissariamenti. Ma per essere davvero efficace, servirà continuità amministrativa, volontà politica e piena attuazione dei piani. “La longevità attiva non può restare solo uno slogan europeo. Deve tradursi in strutture, risorse e servizi reali, anche al Sud”, ammonisce un tecnico vicino al dossier.