Ancora una volta pazienti nefropatici al Pugliese Ciaccio di Catanzaro si trovano ad affrontare una situazione insostenibile. Una problematica che, già segnalata in passato da Aned, non è stata mai risolta, e che continua a segnare negativamente l’esperienza dei malati.
Secondo quanto denunciato da Pasquale Scarmozzino di Aned Aps, la causa di tale disservizio è da ricercarsi nell’inefficienza del management aziendale.
La rete informatica bloccata
Il caso specifico riguarda l’impossibilità per il nefrologo di emettere una impiegativa urgente per una Uro-Tac con liquido di contrasto per un paziente trapiantato, affetto da idronefrosi al rene destro. Il motivo di questo disguido? Una rete informatica aziendale inadeguata, che da ben tre giorni risulta bloccata, impedendo così l’accesso e l’elaborazione delle necessarie prescrizioni mediche. Un disservizio che, secondo Scarmozzino, rischia di compromettere la salute dei pazienti.
La denuncia di Aned: una gestione insostenibile
Scarmozzino denuncia ancora una volta la cattiva gestione del management aziendale, a fronte di numerose segnalazioni rimaste senza risposta. “Non solo l’inadeguatezza della rete, ma anche la carenza di posti a sedere per i pazienti in attesa di visite nefrologiche ambulatoriali” – afferma Scarmozzino. In particolare, i pazienti trapiantati, spesso anziani e in gravi condizioni di salute, sono costretti a subire disagi indescrivibili, con attese interminabili e senza la possibilità di ricevere cure tempestive.
La critica al management
La percezione tra i nefropatici catanzaresi è chiara: secondo quanto dichiarato da Aned, il management sembra voler “arrivare al più presto alla morte del presidio Pugliese”, lasciando che la struttura vada incontro a un progressivo deterioramento.
Per questo motivo, Scarmozzino rivolge un appello al presidente Roberto Occhiuto affinché intervenga direttamente con il commissario aziendale Renato Dulbecco per risolvere le lacune che danneggiano quotidianamente i pazienti nefropatici.
Un appello alla politica
L’appello di Aned non è solo una denuncia, ma una richiesta di intervento concreto da parte delle istituzioni competenti. Pasquale Scarmozzino chiede un’azione tempestiva per garantire una gestione adeguata della struttura sanitaria, soprattutto per tutelare i diritti dei pazienti più vulnerabili, come quelli con patologie renali. Un intervento che potrebbe evitare che la situazione al Pugliese Ciaccio peggiori ulteriormente.