La “prima linea” dell’ospedale “Jazzolino” è da sempre nell’occhio del ciclone. Fin dal 1985, mi occupo di questo avamposto di emergenza-urgenza che, nel bene e nel male, ha sempre garantito servizi sanitari eccellenti, salvando migliaia di vite. Non siamo ai livelli del Pronto soccorso dell’ospedale “A. Gemelli”, ma fornito di operatori sanitari attenti e professionali, pronti a prendersi cura dei pazienti. Purtroppo, nonostante due interventi di ristrutturazione negli ultimi 40 anni, il reparto di Pronto soccorso continua a essere inadeguato dal punto di vista strutturale.
Locali angusti e non all’avanguardia rendono difficile il lavoro di medici e infermieri, limitando il comfort e l’accoglienza per i pazienti
Situazioni da “terzo mondo” con pazienti costretti ad aspettare ore su una sedia in attesa di una visita medica. In alcuni casi, mancanza di barelle e persino di sedie, aggravando ulteriormente il disagio. Immaginate la sofferenza di malati e familiari, così come le difficoltà degli operatori sanitari, spesso impossibilitati a gestire al meglio le emergenze per via delle carenze strutturali e logistiche.
La responsabilità non è dei medici, ma del sistema
Di fronte a queste problematiche, i camici bianchi non hanno alcuna colpa. Anche loro subiscono le carenze del Sistema sanitario nazionale, tra cui: locali inadeguati; carenza di personale; mancanza di apparecchiature elettromedicali moderne. La differenza tra chi lavora sul campo e chi prende le decisioni a livello gestionale è evidente. Bisogna distinguere tra la professionalità degli operatori sanitari e le responsabilità di chi governa il Servizio sanitario nazionale (SSN)–
Il primario Natale e la battaglia quotidiana in corsia
Il primario Vincenzo Natale, che è anche presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Vibo Valentia, difende giustamente il lavoro del personale medico. Ogni giorno, all’interno del Pronto soccorso dello “Jazzolino”, i sanitari affrontano turni massacranti e situazioni di emergenza continue. Ma come si può pretendere di gestire al meglio una “guerra sanitaria” senza le risorse necessarie?
Se vogliamo un Pronto soccorso più efficiente, la soluzione è chiara: fornire apparecchiature all’avanguardia; aumentare il personale, garantire una struttura moderna e adeguata. Senza questi elementi, la battaglia è persa in partenza. L’unica via d’uscita è accelerare i lavori per il nuovo ospedale. Senza questa struttura, il sistema sanitario della zona non potrà migliorare e i cittadini continueranno a subire disservizi inaccettabili.