“È un momento bello e felice, fatto di collaborazione istituzionale e di solidarietà verso i piccoli pazienti della nostra comunità.”
Con queste parole il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha accompagnato la consegna di sette pulsossimetri a muro al reparto di Pediatria dell’Ospedale dell’Annunziata, donati grazie a una raccolta fondi congiunta tra Comune, Diocesi di Cosenza-Bisignano, Caritas e Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Alla cerimonia, sobria ma densa di significato, erano presenti S.E. Monsignor Giovanni Checchinato, la dottoressa Valentina Rossi, la caposala Monia Pizzuti e numerosi rappresentanti del mondo ecclesiastico e sanitario. Il primario Domenico Spirlì, impossibilitato a partecipare per motivi di salute, aveva avanzato nei mesi scorsi la richiesta delle nuove apparecchiature.
Caruso: “Un segno concreto nato da un’alleanza tra Comune e Diocesi”
Nel suo intervento, il sindaco Caruso ha sottolineato il valore di una sinergia reale tra istituzioni civili e religiose, definendo l’iniziativa “un atto concreto di amore verso la città e verso l’ospedale Annunziata”.
“In occasione dell’anno Giubilare – ha spiegato – abbiamo deciso di lasciare un segno tangibile alla nostra comunità. La collaborazione tra il Comune di Cosenza e la Diocesi si è rafforzata con l’arrivo di Monsignor Checchinato, e la consegna dei pulsossimetri è il frutto di questo rapporto virtuoso”.
Caruso ha ribadito che, pur non essendo direttamente responsabile della sanità, il suo ruolo di sindaco lo obbliga moralmente a garantire il diritto alla salute pubblica, assicurando strutture moderne, dignitose e accoglienti. “I luoghi di cura – ha aggiunto – devono alleviare la sofferenza dei pazienti e offrire condizioni adeguate a medici, infermieri e volontari che, con straordinaria abnegazione, operano ogni giorno nel nostro ospedale”.
Un ospedale che deve rinascere
Il sindaco non ha mancato di richiamare l’attenzione sulla situazione strutturale dell’Ospedale dell’Annunziata, definito “una struttura vecchia e fatiscente”.
“Cosenza ha diritto a un nuovo ospedale, degno del suo ruolo di capoluogo e punto di riferimento per l’intera provincia”, ha dichiarato.
Secondo Caruso, la città deve guardare a un progetto ospedaliero moderno e metropolitano, capace di servire un territorio ampio che comprende le Serre, il Savuto, la Presila e la media valle del Crati.
Pur sostenendo l’idea di un policlinico universitario dedicato alla ricerca, Caruso ha precisato che “la città non può rinunciare a un presidio di cura moderno e tecnologicamente avanzato”.
“I nostri medici e operatori sanitari sono di altissimo livello – ha aggiunto – ma non possono fare miracoli senza mezzi e personale adeguato. Per questo serve una risposta chiara da chi governa la sanità: Cosenza vuole un nuovo ospedale e lo pretende per garantire un servizio degno del nome sanità pubblica”.
Monsignor Checchinato: “Un segno per i più piccoli, simbolo dell’anno Giubilare”
Durante la cerimonia, Monsignor Giovanni Checchinato ha ricordato il profondo significato simbolico dell’iniziativa: “In questo tempo Giubilare abbiamo pensato di lasciare un segno, e il segno di oggi è particolarmente bello perché è a servizio dei più piccoli. Gesù ci insegna che il mondo deve imparare a camminare con il passo dei bambini, e questi strumenti aiuteranno proprio loro, i più fragili”.
Un gesto di fede, ma anche di cittadinanza attiva, che unisce spiritualità e impegno concreto a favore della comunità.
Un’iniziativa condivisa tra fede, istituzioni e comunità
Il consigliere comunale Francesco Turco, delegato ai rapporti con le comunità religiose, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta fondi. L’iniziativa, promossa dai parroci della Forania Urbana I, è stata sostenuta dai fedeli, dal Comune di Cosenza, dalla Caritas Diocesana, dai Cavalieri e Dame del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e dal reparto di fisioterapia dell’Annunziata.
Un impegno collettivo che rappresenta, nelle parole del sindaco, “una piccola ma significativa testimonianza di solidarietà e amore verso la nostra città”.


