Uno Stadio Marulla deserto, svuotato quasi del tutto della sua gente, ha fatto da sfondo all’ultima uscita casalinga del Cosenza, già matematicamente retrocesso. In curva solo un centinaio di tifosi ospiti, accorsi da Cesena per sostenere la propria squadra in corsa per un posto nei playoff. Nessuna presenza organizzata del tifo rossoblù: un silenzio che dice tutto, rotto soltanto dalla rabbia esplosa fuori dal campo, protagonista più del gioco stesso.
Protesta e razzi: partita interrotta due volte
Appena un minuto dopo il fischio d’inizio, il primo atto di protesta: razzi e petardi lanciati da fuori lo stadio interrompono subito la partita. Il rumore assordante e la pioggia di oggetti costringono l’arbitro a sospendere l’incontro per circa sei minuti, mentre le forze dell’ordine intervengono all’esterno del Marulla per tentare di ristabilire l’ordine. Secondo una prima ricostruzione, gli ordigni sarebbero stati sparati all’interno del campo grazie a mortaretti, a dimostrazione della tensione altissima e del profondo malcontento nei confronti della società. La gara riprende al 7’, ma la partita è figlia di questo clima teso e irreale.
Cesena subito avanti, il Cosenza non reagisce
Al 12’ Bastoni sblocca il risultato approfittando di una dormita della difesa del Cosenza su calcio d’angolo. Nonostante il vantaggio, il Cesena non riesce a chiudere i conti subito. Al 20’, nuovo stop per un secondo lancio di razzi, questa volta accolto da mugugni anche nel settore ospiti. Dopo tre minuti, il gioco riprende ancora.
Le occasioni più pericolose arrivano per lo più dai bianconeri: Shpendi e Ceesay mettono in apprensione Micai, mentre per il Cosenza solo un lampo di Artistico al 39’ e un’incursione di Rizzo Pinna nel recupero regalano un minimo di emozione.
Vettorel all’esordio, pochi sussulti nella ripresa
Al riposo il punteggio è 0-1, ma i nove minuti di recupero raccontano meglio di ogni parola un primo tempo più interrotto che giocato.
Nella ripresa, la gara scivola via tra sostituzioni, errori tecnici e poche emozioni. Micai si arrende per un problema fisico al 55’, lasciando spazio all’esordiente Vettorel, che si difende bene all’81’ su tiro di Berti. Le poche iniziative offensive rossoblù sono affidate ancora a Rizzo Pinna e Novello, ma senza esito.
Il Cesena sogna, il Cosenza si spegne in silenzio
Il match termina 1-0 per il Cesena, che porta via tre punti pesanti dal Marulla e continua a sognare i playoff. Per il Cosenza, invece, il commiato alla Serie B tra le mura amiche è l’emblema di una stagione fallimentare: una squadra spenta, un tifo assente, una città che ha scelto il silenzio e la protesta come unica risposta.
Una partita povera di calcio e ricca di segnali: quelli che vengono da un ambiente ferito, che non accetta più di restare inascoltato.
Il tabellino della partita
COSENZA (3-4-2-1): Micai (12′ st Vettorel); Hristov, Dalle Mura, Sgarbi; Cimino (12′ st Ciervo), Kourfalidis (34′ st Cruz), Gargiulo, Ricci (22′ st D’Orazio); Kouan, Rizzo Pinna; Artistico (12′ st Novello). In panchina: Baldi, Charlys, Fumagalli, Ricciardi, Caporale, Venturi, Contero. Allenatore: Alvini.
CESENA (3-4-2-1): Klinsmann; Ciofi, Prestia, Mangraviti; Ceesay (43′ st Adamo), Francesconi, Calò (27′ st Mendicino), Celia; Saric (20′ st Berti), Bastoni (1′ st Antonucci), Shpendi (43′ st Donnarumma). In panchina: Pisseri, Siano, Tavsan, Piacentini, La Gumina, Pieraccini, Coveri. Allenatore: Mignani.
ARBITRO: Alessandro Prontera di Bologna
