Tra degrado e paura. È questa l’aria che si respira nell’area industriale di Vibo Valentia. Gli imprenditori che operano nella zona hanno scelto il silenzio assoluto. Non parlano. Zitti e muti per paura di possibili ritorsioni criminali. Ieri mattina siamo tornati nella vasta area dopo un’assenza durata cinque anni. In passato ci eravamo occupati della zona per i numerosi atti intimidatori subiti dagli imprenditori locali. Negli ultimi dieci anni sono state decine le intimidazioni mafiose perpetrate dagli esattori del racket. In una lunga intervista di diversi anni fa, pubblicata su uno dei più importanti giornali della Calabria, i titolari delle aziende raccontavano furti, spari e minacce ai danni delle loro attività, che danno lavoro a centinaia di persone.
L’ultimo attentato incendiario: 200mila euro di danni
Oggi, il clima sembra diverso. Nessuno degli imprenditori contattati ha avuto voglia di parlare. Se fosse un segno di miglioramento, sarebbe una notizia positiva. Ma il silenzio racconta un’altra storia. L’ultima intimidazione criminale è di pochi giorni fa: un attacco incendiario contro il titolare di un’azienda situata a poche centinaia di metri dal Centro commerciale “Vibo Center”. L’incendio ha provocato danni per circa 200mila euro. Così siamo tornati nell’area di località Aeroporto “Luigi Razza” per capire cosa stia accadendo.
Un’area industriale tra rifiuti e abbandono
Rispetto a cinque anni fa, la situazione è peggiorata non solo dal punto di vista della sicurezza, ma anche dal punto di vista ambientale. Più che un polo industriale, sembra una discarica a cielo aperto, invasa da rifiuti ed erbacce. Nel sopralluogo abbiamo osservato anche gli ex capannoni che un tempo ospitavano i mercati generali. Sono fatiscenti e rischiano di crollare da un momento all’altro. Se non si interviene con urgenza, potrebbero collassare.
Servono sicurezza e videosorveglianza
Come cinque anni fa, dall’area industriale di Vibo Valentia si alza un nuovo grido d’allarme. È necessario un piano di riqualificazione immediata, a partire dall’installazione di una moderna videosorveglianza, per monitorare le strade in entrata e in uscita. L’ultimo raid incendiario ha scosso profondamente gli imprenditori della zona. Uno di loro, titolare dell’azienda colpita, ha concesso poche parole, cariche di tensione: “Abbiamo bisogno di lavorare in sicurezza e tranquillità. Abbiamo subito 200mila euro di danni. Almeno 10 auto sono state distrutte dalle fiamme”. Che dire? Vibo Valentia non può permettersi di perdere la sua area industriale, un tempo motore dell’economia locale. Servono sicurezza, investimenti e attenzione istituzionale per restituire dignità a questa terra e ai suoi lavoratori.