La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro ha cancellato la condanna all’ergastolo per Antonio Felice, 38 anni, di Piscopio (frazione di Vibo Valentia), riducendo la pena a 12 anni di reclusione. La decisione è arrivata a seguito dell’accoglimento delle tesi difensive avanzate dagli avvocati Sergio Rotundo, Gianni Puteri e Alice Massara.
Esclusa la premeditazione
L’omicidio per cui Felice era stato condannato in primo grado riguarda Salvatore Battaglia, ucciso nella notte tra il 27 e il 28 settembre 2019 nel centro abitato di Piscopio, nei pressi della villetta comunale. Tuttavia, la Corte d’Appello ha escluso la premeditazione e l’aggravante mafiosa, modificando l’imputazione.
Tentato omicidio riformato in lesioni
Un altro capo d’accusa, quello di tentato omicidio ai danni di Giovanni Zuliani, è stato riformato in un reato più lieve, quello di lesioni personali. Inoltre, la Corte ha assolto l’imputato dalle accuse relative alla sparatoria contro Michele Ripepi e Domenico D’Angelo, che si trovavano con Zuliani. Felice è stato inoltre assolto dal reato di detenzione illegale di armi, elemento che ha contribuito alla sostanziale riduzione della pena complessiva.
Una faida tra famiglie rivali di Piscopio
Secondo le ricostruzioni, la sparatoria sarebbe scaturita da una lite legata a contrasti tra famiglie rivali di Piscopio, con presunti collegamenti ai clan locali. Tuttavia, con la sentenza di secondo grado, l’ipotesi di un delitto di stampo mafioso è stata esclusa.