di Mimmo Famularo – La Giunta c’è, i problemi restano e rischiano di frenare l’azione di Occhiuto. E’ fuoco sotto cenere ciò che emerge tra i corridoi della Cittadella regionale e di Palazzo Campanella dopo la nomina dei due nuovi assessori (Staine per la Lega e Calabrese per Fratelli d’Italia) che hanno sostituito i neo-parlamentari Minasi e Orsomarso. Malumori sempre più crescenti tra le file di Fratelli d’Italia e spaccature ormai evidenti all’interno della Lega frazionata dalle diverse correnti e dilaniata dalle ambizioni dei suoi “colonnelli” regionali.
I “mal di pancia” del meloniani calabresi
Più che dall’opposizione, il governatore deve guardarsi il fianco dai “mal di pancia” dei consiglieri regionali “meloniani” che non hanno affatto preso bene la nomina di Giovanni Calabrese ad assessore con delega al Lavoro e alla Formazione professionale. Il sindaco di Locri è prevalso – si dice – grazie alla sua forte amicizia con Donzelli, uno dei colonnelli di Fratelli d’Italia e “fedelissimo” di Giorgia Meloni. Un imposizione dall’alto che è stata mal digerita in Calabria. Tra le due proposte dello stesso coordinamento regionale non figurava infatti il nominativo di Calabrese, una sorta di “soldato Ryan” da salvare a tutti i costi visto che il suo mandato da sindaco è in scadenza. A scompaginare i piani anche il pessimo risultato ottenuto dal neo-ministro per la Famiglia Eugenia Maria Roccella nel collegio uninominale di Foggia per cui lo stesso Calabrese è a oggi il primo dei non eletti alla Camera dei Deputati essendo stato inserito nel plurinominale della Calabria al quarto posto. Sfumata la possibilità di trasferirsi a Montecitorio può ora consolarsi con un posto al tavolo della giunta Occhiuto con il lauto incarico di assessore regionale. A pagare dazio è stato soprattutto il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Campanella Giuseppe Neri ma anche il coordinatore provinciale di Cosenza Angelo Brutto. Intanto il governatore ha trattenuto per sé la delega al Turismo e al marketing territoriale che fino a prima delle elezioni erano materia di Fausto Orsomarso e che da adesso in poi non saranno di competenza degli assessori “meloniani”, tanto meno del suo successore, Giovanni Calabrese.
La Lega e la “doppia” sconfitta di Saccomanno
La riformulazione della giunta lascia evidenti strascichi pure tra le file della Lega. Alla fine per risolvere il derby interno alle diverse correnti che stanno balcanizzando il Carroccio è dovuto intervenire direttamente il segretario nazionale Matteo Salvini “pressato” addirittura da Roberto Occhiuto. Alla fine la scelta è ricaduta sulla dirigente di Fincalabra Emma Staine, che si dice sia vicina alla neo-senatrice Tilde Minasi. L’asse composto dal deputato Domenico Furgiuele e dal commissario regionale Giacomo Saccomanno era orientato verso Grazia Carmela Maria Iannini, già candidata alle Politiche mentre la neo parlamentare Simona Loizzo dopo aver detto più volte no all’idea di lasciare Montecitorio per la Cittadella regionale puntava sull’ex assessore di Rende Ida Bozzo. L’anima reggina della Lega rappresentata dal consigliere regionale Giuseppe Geraldi aveva invece caldeggiato il nome di Caterina Capponi, già in corsa per sedersi tra i banchi di Palazzo Campanella. Contrapposizioni che non hanno portato ad alcuna sintesi fino all’intervento risolutore di Matteo Salvini arrivato a tempo abbondantemente scaduto con l’opzione finale: Emma Staine. Tutti d’accordo? Niente affatto. Il silenzio è “tattico” e le fiamme spente dal segretario nazionale potrebbero riaccendersi già nelle prossime ore. Tante le domande senza risposta: cosa farà il commissario regionale Giacomo Saccomanno? E’ lui il vero sconfitto di questa partita. Si è visto sfilare il posto da parlamentare da Simona Loizzo, ha perso il derby interno per la nomina del nuovo assessore in sostituzione di Tilde Minasi e ora? La Lega potrebbe “risarcirlo” con un incarico in qualche partecipata. La voce è insistente e nessuno l’ha ancora smentita. In Consiglio regionale, nel frattempo, si sta per aprire un’altra interessante partita: in gioco c’è il ruolo di capogruppo del Carroccio. Tutti sono pronti a scommettere su Giuseppe Gelardi ma sarà davvero così? Aspettare per vedere.
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