25 Novembre 2025
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Calabria

Cultura e creatività, vola la filiera italiana: Calabria al top della crescita nazionale

Il settore supera i 300 miliardi e dà lavoro a 1,5 milioni di persone: boom del Mezzogiorno, con la nostra regione tra le più dinamiche del Paese

La filiera della cultura e della creatività conferma il suo ruolo di spinta nell’economia nazionale. Nel 2024 il settore ha prodotto un valore aggiunto di 112,6 miliardi di euro, registrando un incremento del +2,1% su base annua, mentre gli addetti hanno raggiunto quota 1,5 milioni con una crescita del +1,6%. Il panorama produttivo comprende quasi 289 mila imprese attive (+1,8% rispetto al 2023) e più di 27.700 organizzazioni non profit, pari al 7,6% del totale nazionale.

Sono i dati contenuti nel rapporto Io sono cultura 2025, firmato da Fondazione Symbola, Unioncamere, Centro Studi Tagliacarne e Deloitte, che fotografa un comparto molto più ampio della sola produzione culturale in senso stretto: secondo lo studio, l’impatto complessivo della cultura e della creatività raggiunge infatti 302,9 miliardi, pari al 15,5% della ricchezza italiana.

Il Mezzogiorno accelera: Calabria e Sardegna in testa

Il report conferma anche per il 2024 la ripresa del Mezzogiorno, che supera la media nazionale sia nella crescita del valore aggiunto (+4,2%) sia negli occupati (+2,9%). Tra le regioni più dinamiche emergono la Calabria, con un incremento del valore aggiunto del +7,5% e dell’occupazione del +4,7%, e la Sardegna, che registra anch’essa un +7,5% e un +6,2% rispettivamente.

Settori in espansione e comparti più in difficoltà

Non tutti i segmenti del comparto si muovono con la stessa velocità. A trainare la crescita sono in particolare i Software e videogiochi, che segnano un aumento dell’+8% del valore prodotto e un allargamento degli organici del +2,3%. Seguono le attività di Comunicazione, che salgono del +4,4%, con un significativo aumento dei lavoratori del +5,7%.

Le Performing arts e le arti visive crescono del +2,2% nell’ultimo anno e del +34,4% dal 2021, mentre l’occupazione sale del +2,6% nel 2024 e del +9,6% dal 2021. Il Patrimonio storico e artistico continua a recuperare terreno con un +1,5% nel 2024 e un +32% dal 2021, accompagnato da un forte balzo occupazionale (+7,6% nell’ultimo anno).

Più contenuta la crescita dell’Audiovisivo e musica, che segna un aumento dello 0,5% nel 2024 e del 7,2% nel triennio. L’occupazione resta quasi stabile (+0,1% nel 2024), pur mostrando un +8,1% dal 2021.

L’editoria e stampa raggiunge gli 11 miliardi di valore aggiunto, con una crescita del +6,2% sul triennio ma una flessione del -1,5% nell’ultimo anno. L’occupazione aumenta comunque del +1,9% nel 2024.

In terreno negativo invece Architettura e design, che registrano una contrazione del valore aggiunto del -6,3% e dell’occupazione del -5,5%. L’arretramento è attribuito alla fine degli incentivi fiscali per l’edilizia, che ha frenato gli investimenti nel settore residenziale.

Il ruolo strategico degli Embedded Creatives

Una componente sempre più rilevante è quella degli Embedded Creatives: professionisti come designer, art director, storyteller, esperti di comunicazione, architetti e curatori che operano al di fuori dei settori cultural-core. Nel 2024 questo segmento ha generato oltre 49 miliardi di euro, con un aumento del +2,7% sull’anno precedente e del +17,1% rispetto al 2021.

Il settore in cui questi professionisti producono maggiore ricchezza è quello degli altri servizi alle imprese, che da solo pesa per il 22% del totale. Qui si registra una crescita del +1,7% annuo e del +6,8% nel triennio, a conferma del ruolo cruciale che la creatività ricopre nei processi di innovazione trasversale.

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