24 Novembre 2025
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Calabria

Eurostat affonda il Meridione: “Calabria tra le più povere d’Europa, il divario Nord-Sud diventa una voragine”

Redditi quasi dimezzati rispetto alle regioni settentrionali, consumi ai minimi e milioni di cittadini in difficoltà: i nuovi dati confermano un’Italia spaccata

La nuova rilevazione di Eurostat certifica l’ennesimo allarme: la Calabria è la terza regione d’Europa con la più alta percentuale di cittadini a rischio povertà, pari al 37,2%. Un dato che, osserva il Codacons, fotografa un’Italia letteralmente “spezzata” quando si parla di ricchezza, redditi e capacità di spesa.

Il quadro tracciato dal Codacons

Secondo l’associazione dei consumatori, i numeri confermano una situazione di profondo squilibrio. Nel Mezzogiorno si evidenziano criticità strutturali, con condizioni di vita sempre più fragili. In Calabria, il reddito medio si attesta a 16.200 euro l’anno, vale a dire quasi la metà di quello registrato nella Provincia autonoma di Bolzano, dove si superano i 31.400 euro annui. Una forbice del 48% che descrive un divario ormai cronico.

Consumi ridotti ai minimi storici

L’analisi si fa ancora più impietosa se si osservano i consumi finali pro capite. In Campania, ad esempio, la cifra è di 15.200 euro, quasi la metà rispetto alla Valle d’Aosta, che sfiora i 30.500 euro. Segnali poco incoraggianti arrivano anche da Puglia (16.000 euro) e Sicilia (17.000 euro), regioni in cui la spesa delle famiglie rimane stabilmente ancorata al ribasso.

Un divario che pesa sui cittadini

Le conseguenze di questa frattura una volta ancora ricadono sui residenti del Mezzogiorno, costretti a fare i conti con ritardi storici, assenza di investimenti strategici e politiche considerate dal Codacons incapaci di ridurre la distanza con il Nord e con il resto d’Europa.

La denuncia: “Così l’Italia non potrà mai essere unita”

Il Codacons chiude con un avvertimento: finché la ricchezza e le opportunità resteranno concentrate in pochi territori e nelle mani di una parte ristretta della popolazione, parlare di vera coesione sarà impossibile. Senza giustizia sociale, avverte l’associazione, non può esistere una reale unità nazionale.

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