1 Novembre 2025
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Sistema bibliotecario Vibonese, l’appello di una cittadina attenta: “Statizzare il patrimonio di 90.000 volumi”

Anna Murmura propone di replicare "quanto avvenuto con il caso del Conservatorio di Nocera Terinese che da ente privato si trasformò in in una istituzione pubblica"

“Stante l’attuale situazione di stasi in cui si trova il Sistema Bibliotecario, chiuso ormai dal  2 settembre 2024 e di cui non si intravedono al momento neanche spiragli per la soluzione dei suoi problemi e per la sua riapertura, intendo portare all’attenzione dei cittadini e della politica una proposta che ritengo percorribile con l’aiuto di tutti e risolutiva per superare l’attuale stallo e consentire in tempi non lunghi l’apertura del più grande popolo bibliotecario della Regione Calabria (90.000 volumi)”. E’ quanto afferma Anna Murmura, che si definisce “una cittadina attenta”.

Il paradigma del Conservatorio

La Murmura aggiunge: “Nei mesi scorsi per motivi di studio mi sono imbattuta nella storia del Conservatorio Tchaicovsky di Nocera Terinese nel tirreno catanzarese e traendo spunto da quanto accaduto a Nocera penserei che la soluzione messa in campo nella cittadina tirrenica potrebbe essere replicata con successo a Vibo Valentia dove ripeto insiste la più grande biblioteca della Calabria il cui patrimonio rischia di essere perso per sempre con un danno incalcolabile dal punto di visto culturale, ma anche economico per la città di Vibo e per l’intera Calabria. Il conservatorio di Nocera Terinese nasce come istituzione privata in una provincia quella di Catanzaro che era priva di un istituzione musicale superiore perchè nella regione Calabria i conservatori erano solo tre a Reggio Calabria, Cosenza e Vibo Valentia. Ad un certo punto della sua storia la suddetta istituzione divenuta paritaria si è trovata in una situazione fortemente debitoria così importante che rischiava di essere chiusa; non conosco l’entità dei debiti accumulati, ma so bene per averlo letto sulla stampa on-line che il comune di Nocera e la provincia di Catanzaro hanno compreso appieno quale fosse l’importanza di un conservatorio in un comune di poco meno di 5mila abitanti si rivolsero al Ministero dell’Università e della Ricerca e fecero domanda a quest’ultimo per richiedere la sua statizzazione. La domanda venne accolta favorevolmente e il Ministero si accollò i debiti e provvide alla trasformazione del conservatorio privato in una istituzione pubblica, mentre la provincia di Catanzaro diede i locali in commodato d’uso gratuito. Oggi la Calabria ha un quarto conservatorio che si è dotato anche di una sede staccata nel capoluogo di provincia Catanzaro, fruibile con maggiore facilità anche da Crotone. Il decreto ministeriale è di ottobre 2022, il conservatorio diviene statale dal primo gennaio 2023″.

Operazione replicabile

La cittadina dice ancora: “Questa operazione, di cui si potrebbero facilmente approfondire i dettagli contattando gli amministratori (comunali e provinciali) e i dirigenti del ministero che allora la hanno seguita e portata a compimento, potrebbe essere replicabile a Vibo per il sistema bibliotecario. L’idea sarebbe quella di avviare contatti seri e ufficiali da parte dell’amministrazione comunale nelle persone del Sindaco e dell’Assessore alla cultura, ma anche delle amministrazioni degli altri comuni, della provincia e della regione con il MIC, il suo Ministro e i suoi dirigenti generali. Come e forse di più che Nocera Terinese, Vibo Valentia è un territorio fragile e risulta ormai da tempo ultima nelle statistiche nazionali e una delle ultime in quelle europea, il Ministero supportato e incalzato dalla rete che si verrebbe a creare di amministratori locali e di cittadini agguerriti e attivi non potrebbe fare a meno di mettere in atto le procedure per avviare la trasformazione del Sistema Bibliotecario Vibonese in una biblioteca nazionale; in Calabria siamo già dotati di una biblioteca nazionale a Cosenza, ma ben venga un doppione. Mentre si avviano i contatti e le azioni necessarie per realizzare la proposta da inviare al Ministero si dovrebbe lavorare per riprendere il dettaglio dei debiti e crediti del Sistema, dettaglio che è in possesso dell’ente e che quando era presidente dell’Ente il Sindaco di Ionadi Fabio Signoretta aveva realizzato e pubblicato per trasparenza sul sito dell’ente (purtroppo neppure il domino è stato rinnovato e i contenuti del sito sono andati perduti, forse per sempre). Avere chiara l’entità di debiti e crediti e, soprattutto, verificare se c’è la possibilità di ridurre il carico debitorio attraverso compensazioni e/o rateizzazioni dei debiti sarebbe di fondamentale importanza. Inoltre, presento qui una idea non mia, ma del dirigente del Liceo Artistico-Classico Ing. Raffaele Suppa, valida per la riapertura al pubblico della biblioteca in tempi brevi, l’utilizzo degli studenti del triennio di tutte le scuole superiori vibonesi che potrebbero svolgere in tale modo le ore di PCTO”.

Pronta ad andare al Ministero

Anna Murmura conclude: “Quanto a me, sempre come cittadina attenta, mi rendo disponibile a fornire tutto il supporto materiale e immateriale, le conoscenze e le competenze in mio possesso perchè tutte le strade che facilitino la riapertura di questa biblioteca che è nel cuore di tutti i vibonesi e i calabresi possano essere percorse e noi calabresi possiamo al più presto riappropriarci in un bene culturale e di un patrimonio librario che ci appartiene e costituisce una parte importante della nostra identità. Se dovesse servire alla causa sono pronta a recarmi al Ministero con gli amministratori e con i rappresentanti al parlamento del nostro territorio e magari anche con una delegazione di cittadini. Faccio appello a tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra cittadina affinchè diano il loro contributo in termini fattivi perchè il Sistema Bibliotecario Vibonese possa ritornare ad essere il luogo identitario che è stato fino alla sua chiusura. Chiunque voglia collaborare è pregato di prendere contatti alla seguente mail comitatosbv@libero.it”

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