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9 Dicembre 2025
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Una famiglia calabrese ad Occhiuto: “Nostro padre ha un tumore e non può aspettare nove mesi per una pet”

I figli scrivono al presidente Occhiuto denunciando i lunghi tempi per un esame fondamentale e chiedono interventi concreti per garantire cure tempestive nella regione

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Una famiglia di Cosenza ha deciso di rivolgersi direttamente al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, dopo una dolorosa esperienza nel campo sanitario. Il padre, a cui è stato diagnosticato un tumore alla prostata, ha già affrontato TAC e risonanze con contrasto, ma i referti risultano inconcludenti, senza chiarire la presenza di eventuali metastasi. Per chiarire lo stato della malattia, i medici hanno indicato la necessità di una PET con contrasto PSMA, strumento fondamentale per la stadiazione del tumore.

Nessuna alternativa in Calabria

La famiglia ha contattato tutti gli ospedali della regione e ha scoperto che nessuna struttura esegue questo esame, ad eccezione dell’Ospedale Mariano Santo di Cosenza. Tuttavia, la prima data disponibile è ad agosto 2026, con un’attesa di circa 9 mesi, un periodo insostenibile per un paziente oncologico. L’unica alternativa sarebbe spostarsi a Potenza o Napoli, ma il padre, già affetto da altre patologie, non può affrontare viaggi lunghi e faticosi.

Una sanità al passo con gli anni ‘80?

La famiglia si interroga: come è possibile che nel 2025 la Calabria debba ancora confrontarsi con problemi sanitari che ricordano gli anni ’80? “La nostra regione occupa gli ultimi posti in tutte le classifiche nazionali – scrivono i figli – ma dietro quei numeri ci sono persone, famiglie, storie di sofferenza e speranza”. La sanità non deve essere un privilegio per chi ha le risorse economiche o la forza fisica di spostarsi, ma un diritto universale, soprattutto per i pazienti più fragili.

Richieste concrete al presidente

Con la lettera, la famiglia non si limita a denunciare una carenza tecnica, ma chiede un impegno concreto: attivare subito la possibilità di eseguire PET con contrasto PSMA in Calabria, ridurre drasticamente i tempi di attesa, perché per un paziente oncologico il tempo è vitale, investire in personale e tecnologie affinché la sanità calabrese non resti indietro rispetto al resto d’Italia, e restituire dignità ai pazienti e alle famiglie, garantendo cure uguali a quelle disponibili altrove.

Dietro ogni statistica, una vita

“Presidente – scrivono i figli – dietro ogni statistica ci sono volti, storie e vite. Nostro padre è uno di quei volti. E come lui, molte altre famiglie calabresi vivono la stessa ingiustizia e difficoltà”. La famiglia spera che questa denuncia pubblica possa diventare un’occasione di cambiamento per garantire cure tempestive e dignitose a tutti i cittadini.

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