Quaranta studenti del Corso di Criminologia della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici “Bona Sforza” di Bari hanno preso parte a un’intensa esperienza formativa presso la Casa Circondariale “Sergio Cosmai” di Cosenza, in un’iniziativa organizzata e coordinata dal criminologo Sergio Caruso.
L’attività ha permesso agli studenti di confrontarsi direttamente con la realtà penitenziaria, lontana dalle rappresentazioni semplificate diffuse nell’immaginario collettivo, trasformando la teoria affrontata in aula in un’occasione di osservazione concreta.
Approfondire la funzione rieducativa del carcere
Durante la visita, gli studenti hanno potuto approfondire le dinamiche che caratterizzano l’istituzione penitenziaria, le sue funzioni rieducative e le sfide legate alla tutela della dignità delle persone detenute, al mantenimento dell’ordine interno e alla sicurezza collettiva. La Polizia Penitenziaria ha accompagnato i partecipanti, illustrando il ruolo del Corpo, le principali procedure operative e l’organizzazione del lavoro all’interno dell’istituto, evidenziando quanto la quotidianità del carcere richieda professionalità, equilibrio e capacità di gestione delle relazioni umane.
Le parole del professore Caruso
“È stata un’esperienza importante e altamente formativa – ha dichiarato il professore Sergio Caruso – perché ha permesso agli studenti di vedere con i propri occhi la realtà penitenziaria, scoprendo un ambiente molto diverso da quello che spesso appare nelle serie televisive o nei film. Una vera lezione sul campo, ricca di risvolti teorici e pratici, in cui i contenuti affrontati in aula hanno trovato un riscontro concreto nel confronto diretto con operatori e strutture”.
Il criminologo ha aggiunto: “Ritengo fondamentale valorizzare la conoscenza e l’esperienza diretta. Solo entrando in contatto con luoghi, persone e dinamiche reali del sistema penitenziario è possibile superare pregiudizi e stereotipi e sviluppare una visione più equilibrata della funzione rieducativa della pena e del ruolo delle istituzioni”.
“Per chi si prepara a operare nell’ambito della criminologia e della giustizia – ha concluso – attività come questa rappresentano un passaggio decisivo nel proprio percorso di crescita personale e professionale”.
Ringraziamenti e riconoscimenti
Al termine dell’iniziativa, Caruso ha espresso un sentito ringraziamento alla direttrice della Casa Circondariale di Cosenza, Roberta Filomena Toscano, al Comandante del Reparto Agostino Sestino, alla Capo Area Mariafrancesca Branca e alla direttrice della SSML “Bona Sforza”, Cristina Bonaglia, per la disponibilità e la sensibilità istituzionale dimostrate.
Ha inoltre sottolineato il contributo fondamentale del personale della Polizia Penitenziaria e dei funzionari giuridico-pedagogici, essenziale per la buona riuscita dell’esperienza.
Una didattica che apre al territorio
Gli studenti e i docenti hanno condiviso entusiasmo e apprezzamento per l’iniziativa, sottolineando come l’esperienza sul campo abbia permesso di avvicinare la formazione accademica alla realtà professionale. “L’esperienza, davvero significativa, resterà nella memoria degli studenti – hanno commentato – e rappresenta un segnale concreto dell’interesse dei giovani laureandi verso un ambito professionale in cui potranno applicare le competenze maturate durante il percorso di studi”.












