“Buongiorno sono il maresciallo, suo figlio ha avuto un incidente ma non si preoccupi metto a posto tutto io”… con soldi. Sono queste le parole che sempre più spesso cittadini stanno sentendo dall’altro lato della cornetta rispondendo a telefonate che improvvisamente arrivano a turbare le loro giornate.
Una notizia drammatica, che spaventa e può convincere ignari genitori, giovani o anziani che siano, a dare retta al fantomatico maresciallo. È la truffa del “finto maresciallo” che ha fatto molte vittime in tutta Italia e che vede ripetersi lo stesso copione da qualche mese anche in Calabria e, come segnalato da alcuni nostri lettori, negli ultimi giorni sempre più frequentemente anche a Catanzaro.
L’aggancio è sempre lo stesso: un figlio, una figlia o un vicino parente che ha avuto un incidente e che, colpevole di aver causato il sinistro, può evitare grossi guai solo dietro elargizione di lauto compenso monetario da far giungere al “maresciallo” tramite un corriere che passa a riscuotere la somma direttamente a casa delle malcapitate vittime.
Gli ultimi casi in Calabria
L’ultimo caso in ordine temporale risale a meno di una settimana fa, quanto un 22enne napoletano è stato arrestato a Crotone (LEGGI) per aver tentato di truffare una anziana donna chiedendole 6mila euro per aiutare il figlio che, dopo aver causato un incidente, sarebbe finito in carcere.
Ma è solo l’ultima di una lunga serie di casi simili. Qualche giorno prima la stessa cosa era successa a Saracena, nel Cosentino (LEGGI); a fine gennaio due campani sono stati arrestati nel Reggino (LEGGI); sempre a Reggio, sempre a fine gennaio un 28enne napoletano è stato denunciato a Reggio Calabria, perché sospettato di aver tentato la truffa del finto maresciallo ai danni di più ignare vittime, sempre con lo stesso modus operandi dell’incidente causato da un parente (LEGGI); a metà gennaio (e siamo a tre casi nello stesso mese), ancora a Reggio una truffa è stata sventata in extremis da alcuni carabinieri che, durante un turno di pattuglia, hanno notato una anziana di 75 anni in strada in stato di agitazione, scoprendo che fosse proprio in attesa del “corriere” per dare i soldi richiesti (LEGGI).
Tornando indietro di un mese, nel dicembre del 2023, troviamo invece due arresti eseguiti a Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, ai danni di due uomini che avevano tentato di truffare ben 10mila euro che sarebbero serviti per pagare “la cauzione” a un parente, sempre coinvolto e colpevole di un incidente stradale (LEGGI).
A Catanzaro, infine, le truffe telefoniche sbarcano a metà dicembre e seguono un filone un tantino diverso ma le stesse modalità (LEGGI). Cambia il copione, che segue il primo eclatante caso di Cittanova – finito anche su Canale5 (LEGGI) – ma non cambia l’obiettivo.


