Catanzaro e la Calabria diventano per due giorni il centro del dibattito nazionale sull’evoluzione dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM). L’iniziativa è promossa dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, con il convegno “Ecosistemi del Sapere – Nuovi orizzonti dell’AFAM”, ospitato al Teatro Politeama “Mario Foglietti”.
L’evento arriva in un momento cruciale di rinnovamento del comparto, grazie agli atti normativi del Ministero dell’Università e della Ricerca che stanno dando attuazione alla legge 508/1999, rafforzando settori disciplinari, dottorati e bandi per l’internazionalizzazione.
Piccari: “Catanzaro al cuore della ricerca italiana”
Per il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Virgilio Piccari, “Questo riconoscimento è il risultato di un lavoro collettivo e di anni di impegno. Il Ministero ha scelto Catanzaro come centro del dibattito nazionale, confermando la solidità della nostra proposta e la presenza dell’Accademia nel panorama europeo”.
Piccari ha sottolineato l’importanza del contributo del corpo docente, dell’amministrazione dell’Accademia e del Comune di Catanzaro nella realizzazione dell’iniziativa, la prima volta in Calabria che il comparto Afam ospita una tappa così significativa.
Mancuso: “Preservare creatività e valori”
La presidente dell’Aba, Stefania Mancuso, ha evidenziato il valore culturale e sociale del comparto Afam: “La riforma accelera processi ma ribadisce l’esigenza di qualità e valori nella ricerca artistica. Le Accademie sono luoghi di produzione creativa e dialogo interculturale: preservare la nostra specificità è fondamentale”.
Secondo Mancuso, l’arte formata nelle accademie mette al centro l’essere umano e la sua sensibilità, contribuendo al patrimonio culturale nazionale.
Gallone: “Afam, nuovo umanesimo tecnologico e sociale”
La Consigliera del Ministero dell’Università e della Ricerca, Alessandra Gallone, ha dichiarato: “Stiamo costruendo un sistema omogeneo, flessibile e pienamente integrato con l’università. L’Afam forma professionalità capaci di unire sensibilità, responsabilità e innovazione, contribuendo a un nuovo umanesimo tecnologico e sociale”.
Gallone ha ricordato l’importanza dei dottorati, del reclutamento e della figura del ricercatore Afam, che per la prima volta entra nei contratti di lavoro del comparto.








