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9 Dicembre 2025
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Imu, la Uil denuncia la “lotteria fiscale”: a Cosenza sulle seconde case solo 395 euro, a Roma oltre 3.400

Il sindacato critica valori obsoleti e aliquote locali divergenti alla vigilia del saldo del 16 dicembre

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Per la Uil, l’Imu continua a essere una sorta di “lotteria fiscale“, con importi che cambiano drasticamente da territorio a territorio a causa di valori catastali datati e di una frammentazione di aliquote locali che, secondo il sindacato, “alimentano ingiustizie e disparità”. La scadenza del 16 dicembre, quando va versato il saldo dell’imposta municipale sugli immobili diversi dalla prima casa, riaccende il dibattito su una tassazione che il sindacato definisce “disuguale e confusa”.

Le differenze tra città e città

Uno studio del servizio “Stato sociale, politiche fiscali e previdenziali, immigrazione” della Uil – diretto dal segretario confederale Santo Biondo – evidenzia come, a parità di condizioni economiche, il prelievo possa cambiare enormemente tra Comuni e categorie catastali.
La media nazionale si attesta a 977 euro, ma nelle grandi città del Centro-Nord l’Imu sulle seconde case pesa molto di più: Roma 3.499 euro, Milano 2.957, Venezia 2.335, Torino 1.984, Firenze 1.973. All’estremo opposto città come Palermo (391 euro), Pesaro (394), Cosenza (395) ed Enna (460).

Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate (2020), ricorda la Uil, sono 26,1 milioni i contribuenti che pagano l’Imu: il 41% sono lavoratori dipendenti e pensionati. Il gettito totale supera i 19,4 miliardi di euro all’anno.

“Valori aggiornati e criteri uguali per tutti

“I dati confermano un sistema iniquo – afferma Biondo – basato su valori non aggiornati e su un mosaico di aliquote che crea disparità”. Per il sindacato serve una revisione complessiva, con valori coerenti con il mercato, verifiche periodiche e regole uniformi su tutto il territorio nazionale.

Secondo Biondo, la riforma dovrebbe essere realizzata a gettito invariato: aggiornare le basi imponibili, abbassare l’aliquota standard e correggere le distorsioni “senza penalizzare chi già paga correttamente”. La Uil chiede inoltre maggiore progressività: più contributi da chi possiede grandi patrimoni, case di pregio o immobili sfitti, mentre sconti automatici e tutele dovrebbero favorire contribuenti con redditi medio-bassi, famiglie numerose o chi affitta a canone concordato.

Detrazioni uguali e meno discrezionalità

La Uil propone anche di uniformare le detrazioni comunali, così da garantire pari trattamento ai cittadini con la stessa situazione economica. E chiede una cornice nazionale chiara che definisca un range di aliquote all’interno del quale i Comuni possano muoversi, obbligandoli a motivare pubblicamente ogni aumento: “Meno discrezionalità e più responsabilità: se si alza l’aliquota, bisogna spiegare per quali servizi e con quali risultati”.

Fra le proposte anche la creazione di una banca dati unificata – catasto, anagrafe, utenze e contratti di locazione – per contrastare le false pertinenze e gli immobili dichiarati “inutilizzati” solo sulla carta.

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