11 Agosto 2025
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Calabria

Botulino a Diamante, nuovo aggiornamento dalla Procura: due morti, 18 casi accertati, tre indagati

La Procura di Paola fa il punto sull’inchiesta: 11 persone in terapia intensiva, tra cui cinque minori. Sequestrato il furgone dell’ambulante, proseguono le indagini per accertare tutte le responsabilità

La Procura della Repubblica di Paola, diretta dal consigliere Domenico Fiordalisi, ha fornito un aggiornamento ufficiale sull’inchiesta in corso relativa al grave episodio di intossicazione da botulino che ha colpito il comune di Diamante. Il fascicolo, affidato alla sostituta procuratrice Maria Porcelli, è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

Il bilancio: due morti e 18 intossicati

Al momento sono due le persone decedute e 18 le parti offese individuate, tra cui anche minori. Si tratta sia delle vittime che di altri soggetti che hanno manifestato sintomi compatibili con il botulino, dopo aver consumato alimenti acquistati da un ambulante nel territorio di Diamante tra domenica 3 e martedì 5 agosto.

Degli intossicati, 11 sono attualmente ricoverati in terapia intensiva, cinque dei quali in condizioni stazionarie e cinque sono minori. I sintomi si sono manifestati generalmente tra le 24 e le 48 ore successive al consumo.

Tre persone indagate

Ad oggi risultano tre indagati, coinvolti a vario titolo nei reati di: omicidio colposo, lesioni personali colpose, commercio di sostanze alimentari nocive. Gli accertamenti iniziali hanno ricondotto l’intossicazione all’ingestione di un alimento contaminato, venduto da un commerciante ambulante, la cui attività è stata bloccata.

Furgone sequestrato e verifiche in corso

Su disposizione della Procura, è stato eseguito il sequestro del furgone utilizzato per la vendita ambulante, sia per interrompere l’attività che per eseguire i necessari accertamenti tecnici. L’indagine resta aperta, con l’obiettivo di individuare eventuali ulteriori responsabilità e ricostruire completamente i fatti. Gli inquirenti stanno procedendo con perizie, analisi di laboratorio e interrogatori. Come previsto dalla legge, si ricorda che il procedimento si trova ancora in fase preliminare e che per gli indagati vige il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva.

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