Una decisione destinata a creare un precedente nel settore idraulico-forestale. La Corte d’Appello di Catanzaro ha accolto parzialmente il ricorso di un operaio forestale, difeso dagli avvocati Carlo Abbruzzese, Andrea Borsani e Dario Semeraro, condannando Calabria Verde al pagamento delle differenze retributive legate all’indennità chilometrica.
Secondo i giudici, il rimborso previsto dal Contratto Collettivo Nazionale, pari a un quinto del costo della benzina per ogni km percorso, non può essere sostituito da un forfait stabilito unilateralmente dall’ente.
Il nodo: chi paga gli spostamenti sui cantieri montani
La controversia nasce dalla questione – molto concreta – degli spostamenti verso i cantieri montani. L’azienda applicava un rimborso forfettario introdotto a livello regionale, sostenendo che il criterio del CCNL fosse “troppo oneroso”. Il Tribunale di Cosenza, in primo grado, aveva dato ragione all’ente sul presupposto dello sforamento dei tetti di spesa.
La Corte d’Appello: “È retribuzione, non rimborso”
La Sezione Lavoro della Corte d’Appello ha però ribaltato tutto, chiarendo un punto decisivo: “L’indennità chilometrica non è un rimborso spese, ma una componente dello stipendio che compensa il disagio del lavoro in zone montane”, si legge nella sentenza.
Essendo una voce retributiva, non può essere ridotta per motivi di bilancio. I giudici hanno richiamato la normativa (art. 7-bis D.L. 120/2021) che estende ai forestali il contratto privatistico, nonostante Calabria Verde resti un ente pubblico economico.
Smentita la tesi dei costi: i fondi c’erano
La Corte ha inoltre rilevato che la copertura economica per applicare il rimborso pieno era già stata certificata nel 2022 da un decreto dirigenziale. Dunque, la motivazione del “costo eccessivo” non poteva giustificare il taglio. “I vincoli di bilancio non possono annullare obblighi contrattuali chiari e vincolanti”, è il principio stabilito.
Rimborsi dovuti dal 2021 e spese legali a carico dell’ente
L’accoglimento del ricorso è parziale solo temporalmente: il diritto è riconosciuto a partire da novembre 2021, data in cui è entrata in vigore la norma che estende il contratto privatistico ai forestali pubblici. Calabria Verde dovrà versare le differenze retributive per le mensilità contestate e pagare anche le spese legali.




