Foto hard di una minorenne diffuse a sua insaputa sui social, immagini che la ritraevano nuda date in pasto a migliaia di utenti dal suo ex fidanzato una volta terminata la loro storia sentimentale. Il procuratore aggiunto Giulia Pantano ha chiuso le indagini nei confronti di G.P., 25enne di Catanzaro, per diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.
Le immagini hard diffuse all’insaputa della minorenne
Il caso di Revenge porn si sarebbe verificato a maggio 2024, il 25enne avrebbe selezionato dal suo cellulare le immagini della sua ex, ritratta in bagno o nella stanzetta in atteggiamenti sessualmente espliciti e le avrebbe inoltrate da un suo account fake di “Telegram” nel gruppo “Sputtanala e ripostala”, composto da 5.700 utenti, incitando questi ultimi a ripostare le foto: “sì cazzo sputtanatela per bene… sì cazzo ancora”. E’ stato uno degli utenti ad avvertire la ragazza delle immagini intime che circolavano in rete sul suo conto, poi la denuncia alla polizia postale che ha fatto scattare l’inchiesta della Procura di Catanzaro, dando un nome e un volto alla persona che avrebbe diffuso senza il consenso della ragazza le sue immagini hard, allo scopo di “recarle nocumento”. La prova regina, secondo le ipotesi di accusa, è proprio contenuta nel cellulare del 25enne, dove gli investigatori hanno accertato l’esistenza di quelle stesse immagini messe in rete, appurando che l’account fake era proprio di G.P. Un fatto compiuto con la duplice aggravante di averlo commesso ai danni di una persona con la quale l’indagato era legata da una relazione affettiva e , all’epoca dei fatti minorenne.
Il diritto alla difesa
L’indagato, assistito dall’avvocato Domenico Concolino, avrà 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogato dal pubblico ministero, depositare memorie difensive, rilasciare dichiarazione spontanee e compiere ogni altro atto utile per l’esercizio del diritto di difesa prima che la Procura proceda oltre con una richiesta di rinvio a giudizio.









