Una cartella esattoriale da 1.639.446,20 euro, emessa dall’Agenzia delle Entrate – Direzione provinciale di Vibo Valentia, è stata integralmente annullata dalla Corte di Giustizia Tributaria della Calabria. Il destinatario dell’atto era il commercialista ed ex consigliere provinciale Domenico Fraone, al quale, nel luglio 2023, veniva richiesto il pagamento di una presunta Irpef non versata relativa all’anno d’imposta 2016.
La decisione dei giudici è arrivata a distanza di quasi due anni dalla notifica, ponendo fine a un contenzioso che, secondo la difesa, ha prodotto gravi conseguenze patrimoniali e operative per il professionista.
Il tentativo di evitare il contenzioso e il rigetto dell’Agenzia
Secondo quanto riferito dal legale di Fraone, l’avvocato Francesco Matteo Bagnato, la pretesa fiscale sarebbe stata contestata immediatamente attraverso una istanza motivata di sgravio in sede amministrativa, presentata con l’obiettivo di evitare il giudizio tributario. L’istanza, tuttavia, sarebbe stata rigettata dall’Agenzia delle Entrate. Da quel momento, spiega il difensore in una nota, la cartella avrebbe costituito il presupposto per una serie di azioni esecutive: intimazioni di pagamento, pignoramenti dei conti correnti e iscrizioni ipotecarie.
Pignoramenti e conti bloccati: “Impossibile anche pagare le rate”
Sempre secondo la ricostruzione della difesa, i pignoramenti bancari avrebbero avuto un effetto paralizzante: l’impossibilità di utilizzare i conti correnti avrebbe reso di fatto impraticabile anche il pagamento delle rateizzazioni eventualmente attivate con l’Agenzia delle Entrate Riscossione. Una situazione che, sottolinea l’avvocato, si sarebbe protratta fino alla decisione della Corte, nonostante la contestazione fosse stata formalizzata sin dall’inizio.
La sentenza: cartella “totalmente illegittima”
La Corte di Giustizia Tributaria della Calabria, accogliendo le tesi del ricorrente, ha annullato integralmente la cartella di pagamento, ritenendola totalmente illegittima. Una decisione che, sempre secondo quanto riportato dalla difesa, confermerebbe la fondatezza delle argomentazioni sostenute sia in sede amministrativa sia in sede giudiziale.
Condanna alle spese: 7.500 euro a carico dell’Agenzia
Non solo l’annullamento. I giudici hanno anche condannato l’Agenzia delle Entrate – Direzione provinciale di Vibo Valentia al pagamento delle spese di giudizio, quantificate in 7.500 euro, oltre contributo unificato e oneri accessori. Somme che verranno rimborsate al ricorrente, ma che – viene fatto notare – ricadranno sulla collettività, non sui singoli funzionari che hanno disposto l’iscrizione a ruolo.












