Un massacro senza precedenti ha scosso la città di Dobropillia, nella regione orientale dell’Ucraina. L’ultimo attacco, avvenuto ieri sera, ha provocato la morte di 11 persone e il ferimento di altre 30. La notizia è stata diffusa dal capo delle amministrazioni militari locali, Vadym Filashkin, attraverso un post su Telegram.
Questo raid è solo l’ultimo in una serie di attacchi russi che hanno intensificato la violenza nella regione di Donetsk. I bombardamenti sembrano non avere fine e continuano a mietere vittime tra i civili, aumentando il già pesante bilancio di mortai e feriti.
Altri attacchi a Donetsk
La giornata di ieri non è stata meno tragica per altre località della regione di Donetsk. Cinque civili hanno perso la vita e nove sono rimasti feriti in attacchi mirati a Ivanopillia, Yablunivka, Kostiantynopil e Drobysheve. Questi raid, così come quello su Dobropillia, testimoniano la crescente intensificazione delle offensive russe contro la popolazione ucraina. Le vittime, in gran parte innocenti, sono un tragico monito dell’escalation della guerra.
Le reazioni internazionali
In risposta a questa nuova ondata di violenza, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha preso una posizione ferma. Trump ha minacciato Mosca di nuove sanzioni se non dovesse fermare i suoi incessanti bombardamenti sull’Ucraina. Il tycoon ha anche sospeso la fornitura di armi, di intelligenza e di dati satellitari a Kiev, una mossa che segna un punto di svolta nella politica di supporto americano al paese sotto attacco.
Questa dichiarazione arriva in un momento di crescente preoccupazione internazionale per le sorti dell’Ucraina, con la comunità globale che si interroga su come fermare l’aggressione russa.