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3 Dicembre 2025
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Occhi e salute: perché il 54% delle donne rischia di perdere la vista

Secondo lo studio pubblicato su Ophthalmology Science, le donne hanno un rischio più alto di sviluppare malattie oculari e quadri clinici più gravi rispetto agli uomini

Dalla maculopatia degenerativa, a retinopatia diabetica e fori maculari, fino alla cataratta, le donne hanno un rischio più alto di sviluppare malattie oculari, e in particolare retiniche, e quadri clinici più gravi, con un rischio di andare incontro alla perdita della vista del 54% maggiore rispetto ai maschi, più soggetti a distacco di retina. Lo rivela uno studio da poco pubblicato su Ophthalmology Science, basato su esami oculari di oltre 14,5 milioni di pazienti, spiega Stanislao Rizzo, presidente di FLORetina ICOOR – congresso internazionale in corso a Firenze, direttore del Dipartimento di Oculistica del Policlinico Gemelli. Nelle donne il rischio di forme lievi e moderate di perdita della vista, risulta di circa il 30% maggiore degli uomini.

Il divario

Il divario diventa ancora più ampio per la perdita visiva grave, con una frequenza nelle donne più alta del 35%. Ma la differenza più marcata riguarda la cecità: le donne hanno un rischio del 54% maggiore“. “Inoltre. le donne, dopo la menopausa, hanno un rischio più alto del 32% di degenerazione maculare e fori maculari, dell’8% di retinopatia diabetica, e del 10% di occlusioni vascolari retiniche”, sottolinea Daniela Bacherini, Associato presso la Clinica Oculistica dell’Università di Firenze.

I motivi

Le donne sono, invece, meno colpite (-30%) dalla perdita visiva legata al distacco di retina, spesso correlata a traumi – osserva Francesco Faraldi, Direttore della Divisione di Oculistica dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano – Umberto I di Torino. Le ragioni esatte di queste disparità potrebbero essere associate a una combinazione tra variazioni ormonali (gli estrogeni, protettivi, calano in menopausa), che le donne sperimentano nelle varie fasi della vita, a differenze anatomiche e nella risposta immunitaria”. “Ormoni, gravidanza e contraccettivi influenzano anche le occlusioni venose retiniche, più frequenti nelle donne sotto ai 55 anni, mentre dopo i 55 diventano più comuni negli uomini”, commenta Rizzo. Inoltre, analizzando le scansioni del fondo oculare di 64 individui, i ricercatori hanno scoperto che gli uomini hanno una retina interna più spessa delle donne, anche in assenza di malattia, afferma Bacherini.

Protocolli in base alle differenze di genere

“Queste evidenze rafforzano dunque l’urgenza di sviluppare protocolli clinici e diagnostici che tengano conto delle differenze di genere, contribuendo a una cura più equa, efficace e personalizzata”, conclude Rizzo. (ANSA)
   

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