Il Progetto Gutenberg Calabria, giunto alla 22ª edizione, si conferma ancora una volta come una delle più efficaci esperienze culturali della regione, capace di unire scuole, libri e giovani lettori in una rete viva e partecipata. Tra i momenti più attesi dell’edizione 2025, l’incontro con la scrittrice Stefania Auci, autrice della fortunata saga “I Leoni di Sicilia”, si è svolto nella splendida cornice del Castello di Santa Severina, coinvolgendo gli studenti del Liceo Classico Diodato Borrelli.
L’incontro con l’autrice è stato un dialogo generazionale
Il romanzo, che ha riscosso successo internazionale, racconta le vicende della famiglia Florio nella Sicilia dell’Ottocento, tra ambizioni imprenditoriali, conflitti familiari e trasformazioni sociali. Un affresco potente, che gli studenti hanno avuto modo di esplorare in aula, approfondendo tematiche legate alla memoria, all’identità, e al ruolo delle donne nella storia familiare e collettiva. L’incontro con l’autrice è stato un vero dialogo generazionale, durante il quale Auci ha sottolineato l’importanza di iniziative come Gutenberg, capaci di “fare rumore con i libri” e di creare “reti culturali intelligenti” superando campanilismi e promuovendo una cultura aperta e plurale.
“Non bisogna giudicare i gusti dei ragazzi ma incoraggiarli a leggere”
“Oggi più che mai, in un contesto segnato da crisi politiche ed economiche, è necessario confrontarsi con culture e storie diverse, e i libri sono il mezzo migliore per farlo”, ha dichiarato Auci, che ha anche riflettuto sull’importanza di lasciare che i giovani leggano liberamente, senza imposizioni. “Non bisogna giudicare i gusti dei ragazzi, ma solo incoraggiarli a leggere. Con il tempo sapranno espandere i loro orizzonti”, ha aggiunto.
Intensa riflessione sul ruolo delle donne
Particolarmente intensa la riflessione sul ruolo delle donne nei suoi romanzi: “Ho voluto restituire voce a quelle figure spesso silenziose ma fondamentali, donne che hanno retto le geografie invisibili della nostra società. I lettori si sono riconosciuti in storie familiari che parlano a tutti noi”. L’iniziativa ha rappresentato un esempio virtuoso di educazione alla lettura e di valorizzazione del patrimonio culturale, dimostrando come la letteratura possa ancora essere uno strumento potentissimo per stimolare pensiero critico e consapevolezza sociale.




