1 Novembre 2025
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Prezzo delle nocciole alle stelle: la crisi turca mette a dura prova la produzione della Ferrero

Prezzi raddoppiati, raccolti dimezzati e la multinazionale di Alba punta su Cile e Usa per difendere la Nutella

In Turchia, il prezzo delle nocciole — ingrediente chiave per i cioccolatini e le creme spalmabili Ferrero, tra cui la celebre Nutella — è quasi raddoppiato dall’inizio dell’estate. Una gelata primaverile e un’invasione di parassiti hanno devastato i raccolti, riducendo drasticamente la disponibilità del prodotto e spingendo il gruppo dolciario italiano a sospendere temporaneamente gli acquisti.

Secondo il Financial Times, Ferrero — che utilizza circa un quarto della produzione mondiale — sta ora attingendo alle proprie scorte e si rivolge a Cile e Stati Uniti per compensare la carenza.

Un raccolto ai minimi storici

In un anno normale, la Turchia produce tra 600.000 e 700.000 tonnellate di nocciole, equivalenti a circa due terzi dell’offerta mondiale, che si aggira su 1,1 milioni di tonnellate. Ma nel 2025 la situazione è critica: gli operatori del settore stimano che la produzione possa scendere a 500.000 tonnellate o meno.

Cemil Temiz, presidente della filiale di Ulubey della cooperativa Fiskobirlik, avverte: “Non credo che la cifra effettiva supererà le 300.000 tonnellate“.

La cimice “Sputnik” e il prezzo impazzito

A peggiorare la situazione, una gelata tardiva nella regione orientale del Mar Nero e l’arrivo della cimice asiatica “Sputnik”, che ha compromesso ulteriormente i raccolti.

Il prezzo delle nocciole naturali (senza guscio) è schizzato da 9.000 a 18.000 dollari a tonnellata, un aumento record in poche settimane. Il Turkish Grain Board (TMO) ha provato a intervenire alzando del 20% il prezzo minimo di sostegno, ma il mercato ha rapidamente superato quella soglia.

La strategia di Ferrero: calma e scorte

Nonostante la tensione sui mercati, Ferrero resta prudente. “Abbiamo una copertura molto ampia e non abbiamo fretta di acquistare”, spiega Marco Botta, direttore generale della Ferrero Hazelnut Company.

Il gruppo di Alba conta di attendere un calo dei prezzi, rassicurando i consumatori: la produzione di Nutella, pari a 365.000 tonnellate l’anno, non subirà interruzioni.

Diversificazione: il piano B in Cile e Stati Uniti

Da oltre vent’anni, Ferrero lavora per diversificare la produzione di nocciole, sviluppando coltivazioni in Cile e USA, che oggi garantiscono circa 100.000 tonnellate l’anno ciascuno.

L’azienda si rifornisce anche da Italia e Serbia, una strategia che le ha permesso di ammortizzare gli effetti della crisi turca. “Questa rete ci permette di affrontare anni difficili come questo, segnato da gelate e siccità”, spiega ancora Botta.

Nonostante ciò, la Turchia rimane il cuore della filiera mondiale delle nocciole e il punto nevralgico per il futuro del settore.

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