7 Agosto 2025
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Auto blu pagata due volte? L’Audi blindata che fa tremare Occhiuto: ecco cosa dicono i documenti ufficiali

Dal settembre 2024 la Regione paga il noleggio dell’auto di rappresentanza nonostante Occhiuto percepisca già un contributo mensile specifico. Una spesa pubblica che viola una delibera interna e solleva l'ipotesi di danno erariale e di peculato

È tutto nero su bianco. Il Decreto n. 10484 del 18 luglio 2025 del Dipartimento Economia e Finanze della Regione Calabria liquida a una concessionaria Audi della Calabria una fattura per 2.318,00 euro, relativa al noleggio dell’auto blu in uso esclusivo al presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto, per il mese di luglio. Un’Audi A6 45 TDI 3.0 quattro ultra, diesel, 245 cavalli, cambio automatico, uso riservato, elevati standard di sicurezza.

Fin qui nulla di anomalo, se non fosse che lo stesso Occhiuto percepisce da anni un contributo mensile di 3.893 euro per l’auto di servizio, come stabilito dalla deliberazione UP n. 16 del 2013, che dispone espressamente che “il contributo mensile corrisposto al Presidente dovrebbe coprire le spese di noleggio dell’auto, evitando oneri aggiuntivi per la Regione“. E invece, da settembre 2024, le cose vanno diversamente.

La trattativa MEPA e i 30 mesi di contratto

Tutto nasce da un incidente occorso nel gennaio 2024 alla precedente auto di rappresentanza (una Range Rover noleggiata da Leasys), dichiarata non riparabile. Così il Capo di Gabinetto della Presidenza attiva la procedura per sostituirla. Il Decreto n. 13107 del 19 settembre 2024, sempre del Dipartimento Economia e Finanze, approva la trattativa MEPA n. 4596886 con la concessionaria per un nuovo noleggio: 30 mesi a 2.318 euro al mese, per un totale di 73.496,40 euro IVA inclusa, imputati ai bilanci 2024, 2025 e 2026. L’auto viene consegnata, il contratto firmato, i pagamenti partono. Ma non li fa il Presidente con il contributo che percepisce mensilmente. Li fa la Regione.

La prova documentale e la violazione della delibera

La deliberazione UP n. 16/2013 è chiara: l’autovettura può essere noleggiata, ma a carico del contributo personale destinato al presidente, non con fondi regionali. Quell’indennità esiste ancora oggi. È pubblicata nella sezione Anagrafe Consiglieri del portale istituzionale della Regione Calabria, alla voce “ogni altro compenso connesso all’assunzione della carica”: € 3.893,00 netti al mese. Eppure, a partire da settembre 2024, con regolarità, la Regione ha saldato il canone mensile alla concessionaria Audi. Ad oggi siamo alla decima mensilità pagata con fondi pubblici: 23.180 euro.

Peculato? Sì, se i soldi pubblici non dovevano essere spesi

Il punto è giuridico, e riguarda l’art. 314 del codice penale, che definisce il peculato come la condotta del pubblico ufficiale che “avendo per ragione del suo ufficio la disponibilità di denaro o altro bene pubblico, se ne appropria o lo destina a uso personale o di altri”.

Il presidente Occhiuto ha diritto a un’auto di rappresentanza, certo. Ma non a spese della Regione, se riceve già un contributo specifico a copertura di tale esigenza. Il fatto che sia la Regione – e non il presidente – a pagare il canone mensile configura un possibile danno erariale e, appunto, un’ipotesi di peculato.

Cosa rischia Occhiuto? Le conseguenze previste dalla legge

Se la Procura di Catanzaro, già impegnata su diversi fronti in merito alla gestione delle risorse regionali, dovesse ravvisare una violazione dell’articolo 314 del codice penale (peculato), per Roberto Occhiuto si aprirebbe uno scenario dalle conseguenze molto serie. In caso di condanna anche solo in primo grado, la legge Severino (d.lgs. 235/2012) prevede la sospensione automatica dalla carica, se nel frattempo dovesse essere rieletto Presidente della Regione. Qualora la condanna divenisse definitiva, scatterebbe invece l’ineleggibilità e incandidabilità per i successivi sei anni, rendendo impossibile ogni nuova candidatura alle elezioni regionali o la permanenza in carica.

Ma non è tutto: Occhiuto, che riceve già un contributo mensile personale di 3.893 euro per l’auto di rappresentanza, potrebbe essere chiamato a restituire integralmente alla Regione almeno 10 mensilità di noleggio versate con fondi pubblici (pari a 23.180 euro), mentre i dirigenti firmatari dei decreti potrebbero essere oggetto di azione per danno erariale da parte della Corte dei Conti.

Il rischio? Che quella che appare come una “banale leggerezza amministrativa” si trasformi in una miccia legale devastante, con effetti potenzialmente esplosivi sia sul piano politico che giudiziario.

La buccia di banana istituzionale

Alla Cittadella regionale e a Palazzo Campanella, la preoccupazione è palpabile. Perché questa non è una supposizione né un’invenzione giornalistica: la prova è documentale. I decreti sono firmati, pubblicati, esecutivi. Il denaro è uscito. E se l’auto blu è stata pagata con fondi pubblici nonostante un’indennità personale, siamo davanti a un caso eclatante di doppi contributi e costi duplicati per la collettività. Una leggerezza? Forse. Un errore tecnico? Difficile da sostenere dopo dieci mesi consecutivi. Una responsabilità politica e giuridica? Inevitabile. Roberto Occhiuto potrebbe aver inciampato su una buccia di banana, ma è quella dell’auto blu, l’oggetto simbolico per eccellenza del potere nella pubblica amministrazione italiana.

Documenti ufficiali disponibili sul BURC Regione Calabria:

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