Con un intervento durissimo, l’avvocato Francesco Pitaro, già consigliere regionale, ha chiesto formalmente che Roberto Occhiuto lasci immediatamente la presidenza della Regione Calabria a seguito delle sue dimissioni. Secondo Pitaro, l’atto di rinuncia alla carica ha effetti giuridici immediati, trattandosi di una dichiarazione unilaterale recettizia.
“Una volta rassegnate le dimissioni, Occhiuto non è più Presidente”, spiega Pitaro, sottolineando che deve subentrare il vicepresidente, come previsto dalla normativa vigente.
Il riferimento allo Statuto non basta: “Non si applica nei casi straordinari”
L’ex consigliere contesta anche l’eventuale appiglio normativo all’articolo 37 comma 7 dello Statuto della Regione Calabria, secondo cui il presidente e la giunta restano in carica fino alla proclamazione del successore. Ma, evidenzia Pitaro, questa norma si applica ai casi di cessazione ordinaria, non alle dimissioni straordinarie come quelle di Occhiuto.
A supporto della sua tesi, richiama una sentenza del TAR Calabria (n. 2255/2014) relativa alle dimissioni dell’allora presidente Scopelliti e al subentro della vicepresidente Stasi. In quel caso il TAR confermò la necessità del subentro immediato e il potere della vicepresidente di indire le elezioni.
“Rischio di atti illegittimi e responsabilità penale”
Pitaro conclude con un monito severo: “Se Occhiuto dovesse continuare a esercitare i poteri della presidenza, lo farebbe senza alcun titolo, in modo abusivo e potenzialmente penalmente rilevante”. Una posizione netta, dunque, quella dell’ex consigliere, che auspica il pieno rispetto delle norme statutarie e costituzionali: “Permetta il corretto funzionamento delle istituzioni e lasci spazio al vicepresidente, come previsto dalla legge”.





