24 Giugno 2025
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Calabria

Debito sanità calabrese, Bevacqua: “Basta alle sterili contrapposizioni”

“Questo avvicendarsi di repliche e controrepliche sui debiti della sanità calabrese sta diventando stucchevole e rischia di far perdere di vista il dato fondamentale: i Lea continuano tragicamente a peggiorare e non sarà un’operazione di analisi finanziaria a farli migliorare; tantomeno una serie di mail inviate ai possibili creditori, alle quali sono pervenute risposte soltanto dalla metà dei destinatari”. È quanto dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale  Mimmo Bevacqua.

“Nessuno mette in dubbio che la certificazione del debito sia una buona cosa – prosegue l’esponente democrat – ma vorremo che fosse altrettanto chiaro che i crediti vantati erano già stati quantificati dal Tavolo Adduce e dalla Corte dei Conti. Ma non è ripetere le quantificazioni che cambierà la realtà. Perché quel che più conta, è che i conteziosi sono tutti aperti; i bilanci Asp restano buchi neri; le ingiunzioni bloccate per un anno dal Decreto Calabria torneranno vive e vegete nel 2024, forse anche con gli interessi; c’è una montagna di risorse che nessuno spiega perché non siano state utilizzate e dove siano andate a finire; i calabresi non hanno servizi, non trovano ospedali attrezzati, non trovano personale, non trovano assistenza e permangono nella inaccettabile necessità della migrazione sanitaria. Lasciamo perdere – conclude Bevacqua – gli spot facili a autoassolutori e  anche questo tipo di contrapposizioni che non appassionano nessuno”.

“Nessuno mette in dubbio che la certificazione del debito sia una buona cosa – prosegue l’esponente democrat – ma vorremo che fosse altrettanto chiaro che i crediti vantati erano già stati quantificati dal Tavolo Adduce e dalla Corte dei Conti. Ma non è ripetere le quantificazioni che cambierà la realtà. Perché quel che più conta, è che i conteziosi sono tutti aperti; i bilanci Asp restano buchi neri; le ingiunzioni bloccate per un anno dal Decreto Calabria torneranno vive e vegete nel 2024, forse anche con gli interessi; c’è una montagna di risorse che nessuno spiega perché non siano state utilizzate e dove siano andate a finire; i calabresi non hanno servizi, non trovano ospedali attrezzati, non trovano personale, non trovano assistenza e permangono nella inaccettabile necessità della migrazione sanitaria. Lasciamo perdere – conclude Bevacqua – gli spot facili a autoassolutori e  anche questo tipo di contrapposizioni che non appassionano nessuno”.

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