24 Novembre 2025
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Calabria

Caos analisi all’Inrca di Cosenza: “Regole illegittime e attese infinite”. L’Adps minaccia azioni legali

Strutture private costrette a tornare più volte allo sportello. Esami fino a 15 giorni di attesa: “È un collasso organizzato”

L’Associazione Diritti Prevenzione e Sicurezza (Adps) torna a puntare i riflettori sulle criticità del laboratorio analisi dell’Inrca – Por di Cosenza, denunciando pubblicamente “inefficienze gravi e procedure vessatorie” che starebbero compromettendo sia l’accesso ai servizi diagnostici sia l’operatività delle strutture sanitarie private e associative.

Circolare senza protocollo e limiti discutibili: “Atto amministrativo debole”

La segnalazione parte da una recente comunicazione del Cup locale, che introduce limitazioni giudicate “insensate e di dubbia legittimità”. La circolare, priva di numero di protocollo e di una chiara identificazione del responsabile, viene definita dall’Adps un atto “debole, facilmente contestabile”.

Secondo le nuove disposizioni, un delegato di una struttura sanitaria, privata o associativa, può prenotare al massimo tre pazienti. Una volta effettuate le prime prenotazioni, è obbligato a tornare in coda per ottenere nuovi numeri. Una procedura che, per l’associazione, si traduce in “un pellegrinaggio kafkiano allo sportello”, ostacolando di fatto la gestione di decine di campioni biologici da parte di cliniche e associazioni.

Attese in crescita e accesso ridotto: esami fino a 15 giorni

Fino a pochi mesi fa, le strutture usufruivano di una modalità di accesso dedicata e rapida, ritenuta fondamentale soprattutto per pazienti fragili. Oggi, con la motivazione di “garantire parità di accesso”, l’associazione denuncia il rischio di un vero e proprio collasso organizzativo.

I tempi di attesa per un semplice esame del sangue raggiungerebbero i 15 giorni, con possibili ripercussioni sulla tempestività delle diagnosi e sulla salute pubblica.
Secondo l’Adps, le nuove modalità “limitano di fatto l’accesso alle prestazioni per intere categorie di utenti”, scoraggiando l’utilizzo del laboratorio dell’Inrca e congestinando lo sportello.

Le richieste dell’Adps: ritiro della circolare e nuovo sportello dedicato

L’associazione chiede alla Direzione un intervento immediato, a partire dal ritiro della circolare ritenuta “restrittiva e illegittima”, contestando sia il contenuto sia le modalità con cui è stata introdotta. Parallelamente sollecita l’istituzione di uno sportello dedicato alle prenotazioni provenienti da strutture private, case di cura e associazioni, così da ripristinare una gestione ordinata ed efficace delle pratiche, come avveniva in passato. L’Adps reclama inoltre piena trasparenza sulle motivazioni che hanno portato all’adozione delle nuove regole, considerate dannose per l’accesso alle prestazioni.

L’associazione avverte infine che, “in assenza di interventi tempestivi per ripristinare un servizio efficiente e accessibile”, valuterà l’avvio di azioni legali e la segnalazione del caso agli organi di controllo regionali.

CIRCOLARE PRIVA DI PROTOCOLLO TIMBRO E DEL NOMINATIVO DELLAUTORE DELLA STESSA
COMUNICAZIONE INERENTE ALLA LIMITAZIONE DELLE PRENOTAZIONI

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