È guerra aperta da parte di sindaci, sindacati e mondo dell’associazionismo contro il Commissario e i manager che gestiscono il Sistema sanitario regionale. Ormai non sfugge niente a quelle forze sociali che sono seriamente impegnate al rilancio della Sanità pubblica che fa acqua da tutte le parti. Sul territorio vibonese i più “agguerriti” di tutti sono i componenti dell’Osservatorio civico Città Attiva che denunciano ogni tipo di disservizio sanitario che limita “pericolosamente” le cure alle persone ammalate.
L’allarme sull’Ortopedia
La presidente dell’associazione Daniela Primerano accende i riflettori sul reparto di Ortopedia dell’ospedale “G. Jazzolino” di Vibo Valentia. “Sappiamo tutti – sostiene – che nel reparto di Ortopedia, la fisioterapia è fondamentale, perchè integra e completa l’intervento medico e chirurgico, essenziale per recuperare forza, mobilità e autonomia dopo traumi, fratture o interventi, prevenendo future complicazioni.
Nonostante queste evidenze scientifiche, da oltre un mese i pazienti del reparto di Ortopedia di Vibo Valentia non vengono adeguatamente movimentati, per la mancanza di figure importanti come i fisioterapisti, indispensabili per garantire un recupero funzionale, completo e duraturo. Risulta, pertanto di tutta evidenza l’assoluta gravità di tale circostanza, che rappresenta una inaccettabile violazione del diritto alla salute, ma che nessuno vede, nessuno denuncia”.
La chiamata alla mobilitazione
Per nulla rassegnata la rappresentante dell’Osservatorio cittadino chiama la cittadinanza alla mobilitazione per segnalare alla Commissione antimafia, che da oltre un anno guida l’Asp di Vibo Valentia, ogni tipo di disfunzione. “Quella Vibonese – aggiunge – è l’immagine di una Sanità nella quale la coscienza ha ceduto il posto alla rassegnazione, ed anche il giuramento d’Ippocrate, rischia di diventare un lontano ricordo.
A peggiorare le cose, contribuisce l’esaurimento a fine anno del budget a disposizione dell’unica struttura privata accreditata che garantisce la riabilitazione sul territorio, quindi i ricoveri in reparto si stanno prolungando oltre il dovuto, e senza fisioterapia, c’è il rischio di compromettere irrimediabilmente la qualità della vita dei pazienti, perchè la riabilitazione è cruciale per ripristinare l’autonomia e le funzioni quotidiane”.
Personale insufficiente e reparti allo stremo
Sul futuro della Sanità vibonese si addensano nuvole minacciose sé non si interviene con urgenza sull’assunzione di nuovo personale medico e infermieristico. “Speravamo che nel nuovo Atto Aziendale – ha proseguito la presidente Primerano – venisse inserito allo “G. Jazzolino” un reparto di recupero e riabilitazione.
Abbiamo seguito con particolare apprensione la vicenda che ha riguardato un signore di 93 anni che a seguito di una frattura del femore, è stato costretto a fare il giro di diversi Ospedali calabresi, prima che si liberasse un posto a Vibo Valentia. La dottoressa Fazio, stimata professionista, ha definito “vergognoso, inaccettabile, disumano” quanto accaduto al suo paziente, e noi in questo momento non riusciamo a trovare parole diverse per definire un sistema che sembra ormai fuori controllo. Ricordiamo ancora il gesto eclatante di un signore che ha minacciato di darsi fuoco proprio nel reparto di ortopedia, affinchè la madre venisse operata al femore nei tempi previsti dai protocolli.”
Carenza di organico e attese interminabili
“Non dimentichiamo – ha continuato – la grave carenza di organico del reparto di ortopedia di Vibo, che ha al suo interno diversi medici cubani, la cui presenza è comunque da considerare temporanea, ciò determina ogni giorno lunghe ore di attesa per i pazienti che devono effettuare le visite di controllo in ambulatorio”.
L’appello finale ai commissari antimafia
La rappresentante dell’Osservatorio civico infine invita i commissari antimafia ad attivare altri posti letto, per soddisfare il fabbisogno del territorio, riportando innanzitutto il reparto al piano terra, dove si trovava originariamente con 20 posti letto. E nonostante il trasferimento fosse stato annunciato prima dell’estate dalla Commissione Straordinaria, anche su questo è calato inspiegabilmente il silenzio, per non turbare il degrado lento ed inesorabile della sanità vibonese.











