Rosarno, sabato mattina, ore 10.30. Un uomo a bordo di uno scooterone privo di targa, il volto nascosto da un casco foderato con nastro adesivo bianco, semina il panico in tre punti distinti della cittร , aprendo il fuoco contro una boutique, unโautomobile e unโabitazione privata. Il tutto alla luce del sole, nel pieno centro cittadino e con decine di persone presenti in strada.
Lโazione, ripresa dalle telecamere di videosorveglianza comunali e private, non รจ apparsa affatto casuale. Anzi, gli inquirenti ritengono si sia trattato di unโaggressione premeditata, eseguita con estrema consapevolezza e freddezza. Lโuomo, descritto come esperto nei movimenti e attento a non lasciare tracce, avrebbe anche caricato lโarma durante il tragitto, oppure utilizzato due pistole diverse, sparando complessivamente 26 colpi.
Tre bersagli, zero feriti per puro caso
Il primo obiettivo รจ stato un negozio di abbigliamento in via Nazionale Sud: secondo i rilievi, 7-8 colpi hanno centrato la vetrata e lโinterno del locale. Alcuni testimoni affermano che il centauro abbia esploso prima alcuni colpi in aria, forse come avvertimento, consentendo alle persone allโinterno di mettersi in salvo.
Poi, il passaggio a via Provinciale, allโaltro lato della cittร , dove lโuomo ha crivellato di proiettili una Porsche appartenente a un avvocato, parcheggiata nel cortile antistante lโabitazione del professionista. Qui i colpi esplosi sarebbero stati 11 o 12.
Infine, il gesto piรน inquietante: 5 o 6 colpi contro la casa di un idraulico residente in piazza Valarioti, il โsalottoโ cittadino, proprio di fronte allโUfficio Postale e ad altri esercizi pieni di gente. Il tutto รจ avvenuto intorno alle 11, in pieno giorno, aumentando lo sgomento e la paura tra i cittadini.
Un messaggio da decifrare: faida o vendetta personale?
Gli investigatori della Compagnia dei Carabinieri di Gioia Tauro, supportati dalla Stazione di Rosarno, stanno analizzando tutti i fotogrammi acquisiti, convinti di essere vicini allโidentificazione del soggetto. Le fonti investigative parlano giร di un โindividuatoโ e la caccia allโuomo con il casco bianco sarebbe alle strette finali.
Tuttavia, non si esclude che il raid sia un atto isolato, riconducibile a rancori personali e non legato direttamente alla criminalitร organizzata. Alcune fonti riservate ipotizzano una sorta di vendetta trasversale, maturata per motivi differenti con ciascuna delle tre vittime, non collegate tra loro.
Una cosa perรฒ รจ certa: chi ha agito non voleva colpire a caso. I colpi sono stati sparati ad altezza dโuomo, e solo per un โmiracoloโ โ cosรฌ รจ stato definito da alcuni presenti โ non ci sono stati feriti o vittime.
Unโazione eclatante che riaccende i fantasmi del passato
Rosarno non รจ nuova a episodi violenti. La cittร ha vissuto, soprattutto in passato, faide tra cosche, agguati a colpi di pistola in pieno centro, omicidi efferati. Ma unโazione del genere, cosรฌ spudorata e cinematografica, non si vedeva da anni. Non รจ un caso che molti cittadini abbiano temuto lโinizio di una nuova stagione di sangue.
Tuttavia, le modalitร atipiche dellโagguato, il profilo apparentemente solitario del responsabile e lโassenza di feriti, inducono a pensare piรน a un gesto intimidatorio individuale che a unโesecuzione in stile mafioso. Tanto piรน che โ osservano fonti investigative โ โun uomo di โndrangheta non avrebbe fallito i bersagliโ.
Le indagini e la ricostruzione del percorso
Il tragitto effettuato dal centauro รจ stato ricostruito grazie allโincrocio dei dati delle telecamere installate nei pressi dei tre obiettivi. Il mezzo utilizzato potrebbe essere rubato, mentre sul casco, alterato con nastro bianco, si concentrano le analisi dei tecnici del RIS, che stanno esaminando eventuali impronte o dettagli utili.
Si attendono inoltre i risultati balistici per determinare con precisione il tipo di arma o armi utilizzate, se ci sia stata una ricarica in corsa e da quale distanza siano stati esplosi i colpi.
Una cittร ferita che cerca risposte
Rosarno si risveglia sotto shock, con lโeco dei colpi ancora nelle orecchie e la consapevolezza che la sicurezza pubblica resta fragile. I cittadini chiedono piรน controlli, piรน presenza dello Stato, piรน certezze. Mentre le forze dellโordine intensificano la caccia al responsabile, resta sullo sfondo la paura che simili episodi possano ripetersi.
E nel frattempo, quella sagoma in moto col casco bianco รจ diventata, suo malgrado, un simbolo inquietante di una violenza privata ma pubblica, che ha colpito al cuore una comunitร intera.