“La Regione Calabria di centrodestra sostiene indirettamente un regime totalitario come quello di Cuba?” La domanda è retorica ma tagliente, e la pone Mimmo Tallini, già presidente del Consiglio regionale, con un comunicato che suona come un j’accuse al governatore Roberto Occhiuto e alla sua giunta. Il tema è quello dei medici cubani arruolati negli ospedali calabresi, su cui – secondo Tallini – “incombe l’ombra dello sfruttamento e della violazione delle norme sul lavoro vigenti nell’Unione Europea”. Tallini, pur non mettendo in dubbio l’utilità di questi medici (“mi chiedo cosa stia impedendo di fare lavorare i “nostri” giovani laureati e specializzati)”, evidenzia, tuttavia, che “la gravità delle accuse che vengono dagli oppositori del regime castrista è tale che s’impone un’operazione verità a cui ritengo il presidente Occhiuto non può sottrarsi, se non vuole danneggiare l’immagine della Calabria e dell’Italia”.
La denuncia: “Riduzione in schiavitù”
Tallini ricorda che “già in passato c’era stata una denuncia alla Corte Penale dell’Aja da parte dell’organizzazione non governativa Prisoner Defenders, con sede a Madrid, che aveva equiparato la Calabria a Paesi come il Messico e il Qatar, parlando addirittura di riduzione in schiavitù da parte del regime cubano”.
A queste accuse se ne aggiungono altre, ancora più recenti: “Un’altra associazione contraria al regime de L’Avana – prosegue Tallini – sostiene che la Repubblica di Cuba trattiene fino al 70% degli stipendi dei medici impegnati in Calabria. Soldi che finirebbero direttamente nelle tasche del Partito Comunista Cubano”.
“Occhiuto deve dire la verità”
Per questo l’ex presidente dell’assise regionale chiede una mossa immediata da parte della Regione: “S’impone una operazione verità, a cui ritengo il presidente Occhiuto non possa sottrarsi, se non vuole danneggiare l’immagine della Calabria e dell’Italia”.
E incalza: “Il presidente deve riferire con estrema precisione i termini dell’accordo con l’Agenzia statale cubana che fornisce i medici e, nello stesso tempo, avviare un’inchiesta amministrativa e anche finanziaria per appurare dove finiscano i soldi pubblici dei calabresi”.
“Perché non assumiamo i nostri giovani?”
Nel comunicato non manca una riflessione sulle risorse umane locali che, secondo Tallini, vengono penalizzate a fronte dell’arrivo dei sanitari da Cuba: “Non metto in dubbio l’utilità di questi medici – dice – ma mi chiedo cosa stia impedendo di far lavorare i nostri giovani laureati e specializzati”.
E aggiunge con fermezza: “Credo che la Regione Calabria debba accelerare tutte le procedure per assumere giovani medici calabresi, mettendo fine a questa esperienza dei medici cubani che vanno ringraziati, salutati e rimandati nel loro Paese”. Tallini, inoltre, si dice convinto “che il presidente Occhiuto debba riferire con estrema precisione i termini dell’accordo con l’Agenzia statale cubana che fornisce i medici e, nello stesso tempo, debba avviare un’inchiesta amministrativa e anche finanziaria per appurare dove finiscano i soldi pubblici dei calabresi”.
Una sfida per i sovranisti
Tallini conclude il suo intervento con una stoccata rivolta alle forze politiche al governo della Regione: “Sarebbe interessante conoscere il parere dei partiti ‘sovranisti’ Lega e Fratelli d’Italia, che governano la Calabria, su una questione che riguarda sovranità, diritti del lavoro e libertà individuali” che il presidente Occhiuto debba riferire con estrema precisione i termini dell’accordo con l’Agenzia statale cubana che fornisce i medici e, nello stesso tempo, debba avviare un’inchiesta amministrativa e anche finanziaria per appurare dove finiscano i soldi pubblici dei calabresi.