“I dati non sono semplici numeri, ma un grido d’allarme”, avverte il garante per l’infanzia della Calabria, Antonio Marziale. Secondo i dati Istat, al 31 dicembre 2024 la fascia d’età 0–14 anni rappresenta appena il 12,5% della popolazione residente, su un totale di circa 1,8 milioni di abitanti. Un calo confermato anche dalla riduzione della popolazione scolastica, oggi ferma a circa 193.700 studenti tra 0 e 18 anni, secondo elaborazioni Svimez.
Vent’anni di emorragia di giovani
Dal 2019 al 2024 la Calabria ha perso 24.675 giovani sotto i 19 anni. Allargando lo sguardo al periodo 2002–2024, la perdita supera i 136.000 minorenni: da 334.612 a 232.766 unità. «In poco più di vent’anni abbiamo perso quasi un terzo della popolazione minorile», denuncia Marziale.
La natalità in caduta libera
Nel 2024 i nati in Calabria sono stati poco più di 13.200, contro oltre 16.000 di pochi anni fa. “La desertificazione demografica è già realtà”, avverte il garante. “Chiudono scuole, spariscono classi, i servizi per l’infanzia si riducono e i piccoli comuni perdono la loro linfa vitale. Se non si interviene subito, non resterà più nulla da ricostruire”.
Appello alla politica: “I minori tornino al centro”
Per Marziale, servono politiche concrete: incentivi alla natalità, potenziamento dei servizi educativi, lotta alla povertà minorile e sostegno alla genitorialità. “Non è solo una questione di diritti dei bambini: in gioco c’è la sopravvivenza della Calabria come comunità viva e produttiva. Se perdiamo i minori, perdiamo il futuro”.