“Discutere del Ponte sullo Stretto di Messina è sacrosanto. Ma farlo con affermazioni inesatte rappresenta un vulnus che invalida il dibattito alla radice”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Fabio Florindo, replicando a quanto sostenuto dal co-portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, in un’intervista pubblicata su Repubblica.
Il commento di Florindo
Secondo Florindo, Bonelli avrebbe attribuito all’Ingv un presunto “allarme” mai lanciato, probabilmente riferito alla pericolosità sismica dello Stretto di Messina. “L’Ingv è un ente di ricerca, e come tale si astiene dal partecipare ai confronti pubblici su opere specifiche come il Ponte”, ha spiegato Florindo. “Qualsiasi segnalazione di criticità avviene esclusivamente attraverso il Dipartimento della Protezione Civile“.
Il presidente ha inoltre chiarito che nessun ricercatore Ingv ha rilasciato dichiarazioni del tipo riportato da Bonelli e ha definito l’affermazione “priva di fondamento”.
La precisazione sul pilone di Cannitello
Florindo ha anche contestato un’altra affermazione dell’esponente di Avs, secondo cui il pilone di Cannitello del Ponte “insisterebbe su una faglia” censita da Ispra: “Si tratta di una ricostruzione fuorviante. I tecnici Ispra hanno solo mappato quella faglia 42 anni fa, senza esprimere valutazioni di merito. Inoltre, l’Ingv ha già analizzato quell’area, sia nel 2010, durante la stesura del Progetto Definitivo del Ponte, sia nel 2024, in risposta alla richiesta di integrazione n. 83 della commissione Via-Vas del Ministero dell’Ambiente”.
Il presidente conclude sottolineando l’importanza di un confronto pubblico basato su dati scientificamente verificati: “La correttezza dell’informazione è alla base della fiducia nelle istituzioni. Strumentalizzare i dati tecnici danneggia il Paese, non solo il dibattito sul Ponte”.