Arriverà nel pieno della sfida elettorale per Toscana e Calabria, ma la prossima edizione della Leopolda non sarà solo un evento. Sarà, secondo Matteo Renzi, la cartina tornasole del ruolo che Italia Viva intende giocare nel campo largo del centrosinistra. Nella sua ultima enews, il senatore fiorentino parla chiaro: “Mi arrivano segnalazioni da chi è a disagio per gli accordi con M5s e sinistra radicale. Ma se crediamo davvero al bipolarismo, è inevitabile camminare anche accanto a chi è lontano dalle nostre posizioni”.
Poi la stoccata: “Dall’altra parte ci sono i leghisti, i complottisti, i No Vax in salsa Lollobrigida. Questo è lo scenario. Che ci piaccia o no, queste sono le regole del gioco”.
“Chi si lamenta sui social prenda voti, non like”
Renzi non risparmia critiche a chi, dentro o attorno a Italia Viva, manifesta malumori per le alleanze. “Capisco chi teme che il nostro profilo riformista si diluisca nel calderone del centrosinistra. Ma il rimedio non è lamentarsi: è portare voti“.
Poi affonda il colpo: “A chi si sfoga su Twitter, a chi urla nelle chat, a chi promette miracoli sui social, dico una cosa semplice: in democrazia non contano i post, contano le preferenze. Un post in meno, una telefonata in più a quell’amico indeciso. Un lamento in meno, un voto in più. È così che si incide”.
“Il centrosinistra riformista lo costruisce chi resta, non chi fugge”
L’ex premier lancia un appello netto: “Chi sogna un centrosinistra moderno e riformista ci dia una mano. Ora. Chi invece si tira indietro perché ci sono Cinque Stelle e AVS, di fatto consegna la coalizione all’estrema sinistra e il Paese alla triade Meloni-Salvini-Lollobrigida“.
E ancora: “Se loro prendono il 10% e noi l’1%, il problema non sono loro: siamo noi. Ma se facciamo un risultato solido – come credo accadrà, soprattutto in Toscana e Calabria – allora la nostra presenza diventa determinante“.
“Tocca a noi: o bilanciamo la coalizione o la facciamo perdere”
Renzi insiste su un concetto chiave: “I numeri fanno la differenza. Se andiamo bene, possiamo riequilibrare la coalizione. Se andiamo male, la coalizione deraglia a sinistra. E allora perdiamo”.
Il leader di Italia Viva si appella al pragmatismo: “Contano i consiglieri regionali, contano le idee, contano i voti. Il resto – lo dico senza mezzi termini – è fuffa”. E chiude con un avvertimento ai suoi: “È chiaro perché continuo a dire che siamo decisivi? Non è ego. È matematica”.