Villa Gagliardi a Vibo riapre dopo anni di abbandono, e già sembra di sentire il coro: “Grazie, amministrazione!”. Ma appena ci si avvicina al bilancio dell’operazione, la gratitudine lascia spazio a una domanda banale: dove sono finiti i soldi?
Il progetto parlava di 900mila euro. Lavori effettivi: 576mila euro. Differenza: 324mila euro. Un terzo dell’importo iniziale evaporato, trasformato in “economie” o in spese non meglio chiarite. Ora scopriamo che 161mila euro sono “avanzi” da chiedere alla Regione per completare i lavori. Ma allora: se i lavori finiti sul serio sono costati 576mila, che fine hanno fatto i restanti 163mila? Nessuno lo sa, e nessuno sembra avere fretta di spiegarlo.
Non è tutto oro quello che luccica
Intanto i cittadini passeggiano tra muri consolidati e lampadine a basso consumo, ma anche tra vasche vuote e angoli lasciati all’incuria “perché i soldi non bastavano”. Peccato che i soldi ci fossero, e pure in abbondanza. Solo che, come ammette candidamente l’assessore Monteleone, “non siamo riusciti a intervenire su tutto”. Tradotto: abbiamo speso oltre mezzo milione per ridare una villa a metà.
Poi c’è la genialata dell’acqua. Le fontane restano secche, le piante assetate, perché l’acqua della Villa è quella potabile del Comune e d’estate bisogna lasciarla ai cittadini. Applausi. Si inaugura un parco storico con tanto di nebulizzatori, ma non c’è acqua per farli funzionare. Si montano serbatoi dopo, come se fosse un dettaglio marginale. È un po’ come consegnare un’automobile senza benzina e vantarsi del design dei sedili.
Quei conti che non tornano
Sull’estetica, il solito balletto: c’è chi rimpiange il passato e chi plaude alle strutture moderne. Qui almeno è questione di gusti. Ma sui numeri non ci sono scuole di pensiero: o tornano o non tornano. E a oggi non tornano. In sintesi:
900mila euro previsti
576mila euro spesi
324mila euro di differenza
161mila euro in attesa di autorizzazione
163mila euro da chiarire
Risultato: una Villa riaperta a metà, fontane a secco, vasche vuote, piante assetate e cittadini che si chiedono come siano stati impiegati i soldi.
Villa Gagliardi è di nuovo accessibile, ma i conti restano chiusi a chiave. E finché non si chiarisce la voce mancante da 163mila euro, l’opera resta incompleta non solo nei fatti, ma anche nei numeri.