Attraverso un comunicato rivolto ai media, la famiglia Paparo smentisce l’esistenza di qualsiasi conflitto storico tra le famiglie coinvolte. “Rifiutiamo con forza la narrazione di una presunta ‘rivalità tra famiglie’, che non corrisponde alla realtà. Siamo profondamente colpiti dalla perdita di Filippo e condividiamo il dolore dei suoi familiari”, dichiarano.2 anni non ci sia più. Abbiamo atteso i funerali con rispetto e silenzio prima di parlare”.
Silenzio rispettoso fino ai funerali
Il nucleo familiare spiega di aver atteso a parlare pubblicamente per rispettare il lutto e permettere una celebrazione raccolta e dignitosa dei funerali. “Non abbiamo mai cercato provocazioni o contrasti. Siamo sempre stati persone tranquille, disponibili con tutti e conosciute come tali nella comunità locale. La tragedia ci ha colpiti profondamente e ci ha toccati personalmente”, aggiungono.
La giustizia al centro delle responsabilità
I Paparo ribadiscono che spetta alla magistratura chiarire dinamiche e responsabilità. “Ci affidiamo alla giustizia per determinare chi dovrà rispondere dei fatti. Siamo pronti a confrontarci in ogni sede, sia terrena che divina, perché sia fatta piena giustizia”, scrivono.
Difesa della reputazione
La famiglia contesta alcune ricostruzioni che avrebbero associato gli aggressori a comportamenti criminali. “Chi ha aggredito Filippo non ha precedenti penali, non è mai stato coinvolto in risse o denunce. Etichette come ‘delinquenti’ o ‘approfittatori’ sono ingiuste e offrono un’immagine distorta della realtà”, spiegano i Paparo.
Abusivismo e presunti soprusi
I membri della famiglia affrontano anche le accuse legate a presunti soprusi tramandati da generazioni e a violazioni edilizie: “Le costruzioni realizzate negli anni Sessanta da Antonio Paparo senior non rispettavano le normative attuali, ma non possono essere usate per colpevolizzare noi oggi. Qualsiasi presunto abusivismo riguarda edifici più recenti e non ha alcun legame con la tragedia di Filippo. Anche le accuse di prepotenza sono infondate: chi ci diffama deve dimostrare fatti concreti”.
Il peso della tragedia
La famiglia conclude con un appello al rispetto della memoria del giovane: “La morte di Filippo è stata una tragedia che ha colpito tutti. Forse avrebbe potuto essere evitata se gli adulti presenti avessero cercato di calmare gli animi. Il dolore e i sensi di colpa rimangono pesanti, ma la priorità è onorare la memoria del ragazzo, senza infangare chi non ha responsabilità dirette”.