Nel discorso sullo Stato dell’Unione di oggi, 10 settembre 2025, Ursula von der Leyen ha annunciato l’intenzione della Commissione europea di sospendere il sostegno bilaterale all’Israele. Si prevede anche una possibile sospensione parziale dell’accordo di associazione UE-Israele, con sanzioni rivolte a ministri estremisti e coloni violenti, mantenendo però attiva la cooperazione con la società civile israeliana e istituzioni come Yad Vashem.
Il peso della divisione interna
Nonostante il forte annuncio, l’adozione delle misure richiederebbe una maggioranza qualificata difficile da raggiungere. In particolare, Germania e altri Stati contrari rendono incerto l’esito, con l’accesso di Israele a progetti come Horizon Europe ancora in bilico.
Da parole a fatti concreti
Von der Leyen ha ribadito con forza che “la carestia provocata dall’uomo non può mai essere considerata un’arma di guerra”, mentre ha promesso la creazione di un Gruppo di Donatori per la Palestina e una conferenza per la ricostruzione della Striscia di Gaza.
La crisi della leadership europea
All’interno del Parlamento europeo monta la critica. La capogruppo socialista Iratxe García Pérez ha denunciato il silenzio “complice” della Commissione, mentre Hilde Vautmans ha ammonito che se l’Ue continuerà a parlare di valori senza agire, tradirà la promessa del “mai più”.