La sanità calabrese torna al centro del ring politico. Il Pd Calabria diffonde una nota al vetriolo: “il sistema colpisce deboli e poveri, tra Guardie mediche allo stremo, dializzati senza trasporto e lungodegenze senza risposte”. Sul fronte opposto, la controffensiva di Pierluigi Caputo, vicepresidente del Consiglio regionale e candidato nella lista Occhiuto Presidente: “basta mistificazioni, noi abbiamo avviato una stagione di riorganizzazione con assunzioni, riaperture e LEA in forte recupero”. Due narrazioni incompatibili che fotografano la stessa emergenza con lenti politiche opposte.
L’attacco del Pd: “Sistema che calpesta i fragili”
Secondo i Dem, la fotografia è impietosa. L’Asp di Reggio Calabria “arranca per una carenza spaventosa di personale amministrativo”, mentre le Guardie mediche “versano in condizioni strutturali pessime” a causa della cronica mancanza di camici bianchi. Particolarmente duro il passaggio sui pazienti dializzati e cronici: “Spesso non riescono a raggiungere i centri di cura perché soli o senza mezzi di trasporto”. E sulla lungodegenza: “Chi ne ha bisogno rimane senza risposte”.
Il Pd punta il dito contro la Regione e il clima istituzionale successivo alle dimissioni di Roberto Occhiuto: “La Regione tace, vige un vuoto di potere e ogni giorno viene calpestata la dignità di migliaia di calabresi”.
La chiosa è programmatica: “Costruiremo una sanità pubblica forte – scrivono i Dem – con investimenti nel personale, nelle strutture e nei servizi territoriali. Il governo Meloni ha scelto di scaricare i costi della cattiva gestione sui cittadini più deboli”.
La replica di Caputo: “Fine ai disastri”
La contro-narrazione di Pierluigi Caputo è tagliente: “Suscita ilarità che il Pd Calabria si scopra oggi paladino della sanità pubblica. In meno di quattro anni il presidente Occhiuto ha rimesso ordine a un sistema collassato, dopo i disastri di chi c’era prima”.
Per Caputo, le responsabilità storiche sono chiare: “Dal 2014 al 2021 la sanità è stata nelle mani di commissari nominati dai governi nazionali, quasi sempre a trazione Pd o M5S: una lunga stagione di fallimenti, inerzia e mancati investimenti, che ha distrutto la sanità calabrese”.
Il vicepresidente rivendica i risultati del centrodestra regionale: “Riorganizzazione del sistema, nuove assunzioni, riaperture di ospedali e reparti, cantieri per nuovi ospedali e un progressivo aumento della qualità delle cure. I Livelli essenziali di assistenza – afferma – mostrano il maggior incremento di punteggio in Italia”.
La chiosa politica: “I calabresi sapranno giudicare chi ha messo mano ai danni del passato e chi oggi, con presunzione, pretende persino di indicare la via maestra”.