Un’ingente sottrazione di farmaci oncologici ai danni del sistema sanitario calabrese ha portato a una vasta operazione dei Carabinieri, conclusasi con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre indagati. Si tratta di Massimo Conte, Monica Conte e Vincenzo Spagnuolo, tutti di Napoli. L’iniziativa è partita dalla Calabria, precisamente dalla Compagnia di Cirò Marina, con il supporto dei reparti di Napoli, Casoria, Marano e Trento.
Il provvedimento, emesso dal gip di Crotone su richiesta della Procura della Repubblica, guidata da Domenico Guarascio, contesta agli indagati, a vario titolo, i reati di furto aggravato, ricettazione e riciclaggio.
Le indagini e i colpi messi a segno nella provincia di Crotone
Le indagini, avviate lo scorso 5 giugno, si sono concentrate su due episodi chiave avvenuti a breve distanza l’uno dall’altro. I Carabinieri sono riusciti a ricostruire due colpi messi a segno il 4 e il 25 giugno ai danni dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Cirò Marina. In queste due circostanze, sono stati sottratti farmaci oncologici destinati a terapie salvavita per un valore complessivo che supera i 700mila euro. Già nel mese di luglio era scattato un primo provvedimento cautelare, al quale si aggiunge ora il nuovo quadro indiziario che ha portato agli arresti odierni.
Ruoli e sequestri: da Cirò Marina al Nord Italia
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il sodalizio criminale andrebbe oltre un presunto responsabile già individuato. Il nuovo quadro indiziario coinvolge una giovane donna, che avrebbe partecipato alla preparazione e alla fase successiva ai furti. Un terzo soggetto è accusato di aver nascosto e gestito parte del consistente bottino, gestendo la filiera di riciclaggio che ha richiesto l’intervento dei Carabinieri fino al Trentino. Nel corso delle perquisizioni, eseguite contestualmente agli arresti, sono stati sequestrati cellulari e migliaia di euro in contanti, elementi che rafforzano il quadro probatorio a carico degli indagati.