Tutto sembrava pronto per la caduta dell’amministrazione comunale di Zambrone, guidata da Corrado L’Andolina, ma la mancanza di una sola firma ha ribaltato completamente la situazione. Il progetto, costruito in gran segreto e condiviso trasversalmente tra Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi Moderati, Udc e Partito Democratico, puntava a far sciogliere il Consiglio comunale attraverso le dimissioni simultanee di sei consiglieri, aprendo così la strada al commissariamento dell’ente.
Un piano saltato sul più bello
La mattina decisiva, però, al protocollo del Comune si sono presentati soltanto cinque consiglieri. Il sesto, la firma chiave per decretare lo scioglimento del Consiglio, non si è fatto vedere. Il piano, che nelle intenzioni dei promotori avrebbe messo fine anche al doppio incarico del sindaco – attualmente anche presidente della Provincia di Vibo Valentia – è così naufragato a poche ore dal traguardo.
Un effetto domino partito da Vibo
Il tentativo di azzerare l’amministrazione zambronese si inseriva in un contesto politico più ampio, caratterizzato da forti tensioni nella Provincia di Vibo. Negli ultimi giorni, infatti, si erano registrate sette dimissioni di consiglieri provinciali, generando un vero e proprio “effetto domino” che, da Palazzo Ex Enel, aveva raggiunto anche le dinamiche del piccolo centro costiero.
Le firme mancate e il ruolo decisivo di Giannini
Per la maggioranza, avevano già dato disponibilità a lasciare il proprio incarico il vicesindaco Nicola Grillo e la consigliera Mariana Iannello. Dalla minoranza, erano pronti a firmare Maria Carmela Epifanio, Fabio Cotroneo e Amelia Conca. Il tassello mancante era quello del presidente del Consiglio comunale Marcello Giannini, esponente del Partito Democratico, che – nonostante i pressanti inviti arrivati dal suo stesso partito – ha scelto di non firmare le dimissioni, restando così al fianco del sindaco L’Andolina. Una scelta che ha bloccato l’intera operazione.
L’Andolina resiste e rilancia
Con questa mossa, L’Andolina esce rafforzato sia a livello locale che provinciale, riuscendo ancora una volta a mantenere saldo il controllo del Comune e a preservare la presidenza della Provincia di Vibo Valentia. La mancata caduta dell’amministrazione viene letta come un segnale politico di forza, che conferma la capacità del primo cittadino di muoversi con abilità tra gli equilibri complessi della politica vibonese.
Scenari futuri e clima di tensione
Il clima resta comunque teso e incerto, con diversi fronti politici ancora in movimento e possibili nuovi sviluppi nelle prossime settimane. Per ora, però, il sindaco Corrado L’Andolina può festeggiare: l’operazione per far cadere la sua amministrazione è fallita e il suo doppio ruolo – al Comune e in Provincia – resta intatto.