La nuova disciplina sugli interporti, approvata nelle ultime ore, rappresenta un cambio di passo che punta a rendere più efficiente e competitivo l’intero sistema logistico italiano. Una riforma attesa da decenni e ora presentata come cardine per la crescita produttiva e commerciale del Paese.
A sottolinearne il valore è il deputato della Lega Domenico Furgiuele, che nel suo intervento ha rimarcato come la legge sia “frutto di ascolto, confronto e concretezza”, capace di rimettere al centro la logistica intermodale come motore economico e strategico.
Calabria protagonista nel Mediterraneo
Il passaggio più rilevante dell’intervento riguarda la Calabria, indicata come snodo decisivo per i traffici internazionali.
“Gioia Tauro è uno dei più importanti hub di transhipment del Mediterraneo”, ha spiegato Furgiuele. “Intorno a questa grande infrastruttura si può costruire una rete interportuale e ferroviaria moderna, capace di collegare la Calabria ai flussi commerciali tra Europa, Africa e Medio Oriente“.
La nuova legge, infatti, crea condizioni normative e operative che permettono alla regione di compiere il salto da area periferica a piattaforma strategica della logistica internazionale.
Porti, collegamenti e competitività
Secondo Furgiuele, l’obiettivo della riforma è integrare porti, interporti e rete ferroviaria in un sistema logistico unico, capace allo stesso tempo di attrarre investimenti internazionali, ridurre i costi di movimentazione delle merci e accelerare gli scambi tra aree continentali.
Una direzione che, osserva il deputato, è già tracciata dal ruolo crescente del porto di Gioia Tauro, oggi punto nevralgico dei flussi commerciali nel Mediterraneo e infrastruttura destinata a diventare sempre più centrale nella strategia nazionale.
“Una legge che guarda lontano”
“Questa riforma rende l’Italia più efficiente, più connessa e più forte“, ha concluso Furgiuele, sottolineando come per la Calabria rappresenti un’occasione concreta di rilancio, crescita e centralità geopolitica.





