“Nel bene e nel male”, l’Intelligenza Artificiale e chi la sta costruendo è la Persona dell’Anno 2025 secondo Time. L’annuncio segna uno spartiacque: dal 1927 il magazine elegge la figura — o in rari casi l’idea — che ha maggiormente plasmato il mondo nell’anno trascorso.
Il 2025, afferma Time, è stato “l’anno in cui il potenziale dell’IA è esploso” e in cui è diventato chiaro che “non ci sarà ritorno al passato”. Un riconoscimento che arriva in un momento di luci intense e ombre altrettanto nette: dall’accordo Disney–OpenAI per l’utilizzo di 200 personaggi storici fino alla prima causa contro ChatGPT per presunta “complicità in omicidio”, intentata dagli eredi di una donna uccisa dal figlio paranoico.
A livello finanziario, la giornata della proclamazione ha coinciso con un brusco scivolone dei titoli tech legati all’IA, zavorrati dal crollo di Oracle e dai timori di una possibile “bolla” generata dagli investimenti selvaggi nei data center.
Due cover simboliche per un’epoca che cambia
Per raccontare la nuova rivoluzione industriale, Time ha scelto due copertine. Nella prima, una rivisitazione della celebre foto del 1932 Lunch atop a Skyscraper: su una trave d’acciaio sospesa “siedono” gli otto nomi che stanno ridisegnando il mondo digitale. Mark Zuckerberg (Meta), Lisa Su (AMD), Elon Musk (xAI), Jensen Huang (Nvidia), Sam Altman (OpenAI), Demis Hassabis (DeepMind), Dario Amodei (Anthropic) e Fei-Fei Li (World Labs). Nella seconda, gli stessi pionieri compongono una struttura architettonica dalle forme delle lettere A e I, come un tempio futuristico della conoscenza artificiale. Il magazine motiva così la scelta: “Per aver inaugurato l’era delle macchine pensanti, per aver stupito e inquietato l’umanità, per aver trasformato il presente e oltrepassato il possibile, gli Architetti dell’IA sono la Persona dell’Anno”.
Delusi e favoriti mancati
Tra i nomi dati per favoriti, Donald Trump — già Persona dell’Anno 2016 e 2024 — contava in una tripletta mai riuscita prima a un politico statunitense. In corsa anche Papa Leone, l’attivista conservatore Charlie Kirk (ucciso in Utah) e il nuovo sindaco eletto di New York, Zorhan Mamdani. È solo la terza volta in quasi un secolo che Time individua un gruppo: era accaduto nel 2017 con le donne del #MeToo e nel 2018 con i giornalisti “guardiani” perseguitati nei Paesi autoritari.
Una tradizione che torna a parlare di tecnologia
Il magazine non è nuovo a premiare concetti e strumenti: nel 1982 il personal computer, nel 1988 la Terra in pericolo, nel 2006 la rivoluzione degli utenti del web, con il celebre “You” in copertina. Alla vigilia della proclamazione, Time ha anche diffuso le cover delle categorie speciali: Leonardo DiCaprio leader dello spettacolo, le Demon Hunters rivelazione K-Pop, A’Ja Wilson atleta dell’anno e Neal Mohan (YouTube) CEO dell’anno.











