4 Novembre 2025
11.3 C
Calabria
Banner Calabria 7

A rischio il presidio per le vittime di tortura a Cosenza: Laghi chiede un intervento urgente della Regione

Il consigliere regionale si mobilita per evitare la chiusura dell’Ambulatorio Multidisciplinare di Cosenza, unico nel Sud Italia, chiedendo un tavolo istituzionale tra Regione, ASP e Comune

L’Ambulatorio Multidisciplinare di Cosenza per le Vittime di Tortura rischia di essere sgomberato dalla sede in cui opera da anni, compromettendo un servizio di grande valore umano e sanitario. A lanciare l’allarme è l’équipe che gestisce la struttura, l’unica nel suo genere attiva da Roma in giù, che offre assistenza medica, psicologica e sociale a persone sopravvissute a torture e violenze nei luoghi di detenzione o di conflitto.

Laghi: “Sgomberare il centro sarebbe un errore morale e politico”

A seguito della richiesta di aiuto ricevuta, il consigliere regionale Ferdinando Laghi, appena rieletto, ha incontrato i referenti del centro e chiesto un report dettagliato delle attività per comprendere la portata del lavoro svolto. Secondo i dati, ogni anno l’ambulatorio segue decine di pazienti, realizza centinaia di colloqui terapeutici, valutazioni mediche e sostegno psicologico a persone provenienti da percorsi di dolore e migrazione.

Non possiamo restare indifferenti di fronte a questa situazione – dichiara Laghi –. Stiamo parlando di un presidio che rappresenta una speranza concreta per donne e uomini segnati dalla violenza e dall’esilio, un punto di riferimento riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Sgomberarlo sarebbe un atto di disumanità istituzionale, oltre che un gravissimo errore sanitario, politico e morale”.

“Un presidio di civiltà da difendere”

Il consigliere sottolinea che il centro non è solo un luogo di cura, ma anche un presidio di civiltà che racconta “la parte migliore della Calabria: quella che accoglie, ascolta e tutela”.

La difesa dei diritti umani – aggiunge Laghi – non può essere trattata come una pratica d’ufficio o una voce di bilancio da spostare altrove. Qui si curano ferite, visibili e invisibili, e si restituisce dignità alla persona. È dovere delle istituzioni difendere e sostenere questo lavoro, non ostacolarlo”.

Richiesta di un tavolo istituzionale

Laghi annuncia di voler portare la questione all’attenzione del Consiglio regionale e di tutte le istituzioni competenti, chiedendo un intervento urgente della Regione, del Comune e della Prefettura per garantire la continuità del servizio.

“Chiedo alle autorità competenti – conclude Laghi – di sospendere ogni procedura che possa interrompere le attività dell’équipe e di convocare subito un tavolo istituzionale con Regione, ASP e Comune. Serve una soluzione immediata e certa che metta in sicurezza questa esperienza e riconosca ufficialmente il valore del lavoro svolto. Difendere il Centro per le Vittime di Tortura significa difendere l’idea stessa di umanità su cui dovrebbe reggersi la nostra Regione”.

ARTICOLI CORRELATI

Banner Bookmakers AAMS

ULTIME NOTIZIE