La gestione degli alloggi Erp a Reggio Calabria torna sotto i riflettori. Secondo un comunicato diffuso da Un Mondo di Mondi e ANCADIC, il modello di contratto approvato dalla Giunta comunale presenta gravi difformità rispetto alla normativa regionale e rischia di comprimere i diritti delle famiglie assegnatarie. La legge regionale 32/1996 stabilisce infatti che il contratto tipo debba essere approvato dalla Giunta regionale e contempli sia i doveri sia i diritti degli assegnatari.
Contratto comunale e legge regionale
Il modello approvato dall’ente cittadino, secondo il comunicato, contiene solo obblighi per gli assegnatari, escludendo diritti fondamentali come la consegna dell’alloggio in condizioni di piena abitabilità e la manutenzione straordinaria garantita dal Comune. Viene inoltre introdotto un deposito cauzionale non previsto dalla legge regionale e non è prevista alcuna tutela per le famiglie in difficoltà economica né la possibilità di mobilità tra alloggi quando quello assegnato diventa inadeguato. Il comunicato evidenzia che tali lacune contrattuali possono generare incertezze legali e rendere inefficace il diritto alla casa, colpendo soprattutto le famiglie più fragili.
Possibili ripercussioni legali
Secondo Giacomo Marino, Presidente Un Mondo di Mondi, e l’avvocato Francesco Nucara, Presidente ANCADIC, “il contratto comunale non tutela i diritti degli assegnatari e limita l’accesso agli strumenti previsti dalla legge regionale. È indispensabile abrogare la delibera comunale e adottare il modello già approvato dalla Regione o sollecitare la sua revisione”. Le associazioni invitano il Comune a rivedere il modello di contratto, evitando ulteriori conflitti legali e garantendo la piena applicazione dei diritti delle famiglie assegnatarie.



